A Nicotera, il gruppo di minoranza Movi@Vento sempre più anti-Marasco A Nicotera, il gruppo di minoranza Movi@Vento sempre più anti-Marasco

A Nicotera, il gruppo di minoranza Movi@Vento sempre più anti-Marasco

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Nell’ultimo consiglio comunale all’ordine del giorno, tra gli altri punti, la presentazione di alcuni emendamenti del gruppo Movi@vento relativi ai regolamenti comunali licenziati dalla Commissione Ordinamento: consigli di quartiere, consigli di comunità, bilancio partecipato, istruttoria pubblica, nonchè, allo Statuto comunale.

“Gli emendamenti – afferma  Antonio D’Agostino, capogruppo di Movi@Vento – avevano il solo scopo di perfezionare evidenti carenze ed errori del testo cui non si era potuto porre rimedio perché i lavori della commissione erano stati inopinatamente interrotti. Alla base di tutto la scelta preventiva, a mo’ di rappresaglia, di non dover modificare di una virgola e ad ogni costo le modifiche più significative del documento che avevano già trovato l’ostruzionismo dei componenti della maggioranza in commissione. E’ avvenuto così che non sono passati emendamenti importantissimi come quello di rimandare a un regolamento sui beni comuni la finalità, espressa nello statuto, della difesa e valorizzazione degli stessi. Lo stesso per il recepimento dell’art. 6 comma 3 del TUEL (d.lgs. 267/2000) che così recita: “Gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna ai sensi della legge 10 aprile 1991, n. 125, e per garantire la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali non elettivi del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti”. La motivazione? “Le donne non hanno bisogno di alcuna tutela, perché sono più brave degli uomini e sanno farsi avanti da sole”. Quindi la questione delle pari opportunità, dell’emancipazione femminile, conquistata a fatica dalle donne, semplicemente non esiste. E tanti saluti a una legge inutile e sbagliata per gli “illuminati” amministratori di palazzo Convento. D’altronde che tale ottemperanza alla legge fosse per loro una variabile indipendente, l’avevano già dimostrato quando, in spregio alla norma che stabilisce la presenza anche nelle giunte municipali del 40% dei due generi, il sindaco aveva nominato, dopo una manifestazione d’interesse “burla”, seguita alle nostre proteste, un assessore al bilancio maschio invece che femmina, e senza alcuna formazione nel settore, ma eccellente nel disertare quasi tutte le riunioni di Giunta, da sommare a quelle in consiglio comunale”.

Altro emendamento rinviato al mittente, quello che recita: “Il Comune attua ogni iniziativa utile a reprimere ogni forma di discriminazione di matrice xenofoba, razziale e omofoba, favorendo su tali temi anche i processi educativi”.

“Anche in questo caso – dichiara il consigliere di minoranza – abbiamo potuto registrare, da parte del sindaco, Giuseppe Marasco, dell’esponente di Casa Pound e del consigliere leghista enfatiche enunciazioni sui diritti universali dell’uomo, con la rituale premessa che nessuno di loro, è razzista, xenofobo e ancor meno omofobo. Salvo a compattarsi subito dopo nello stabilire che tali termini è meglio bandirli dal vocabolario; non profferirli perché “pleonastici”, dal momento che “queste categorie hanno già una protezione all’interno del divieto di discriminazione generale previsto dalle leggi esistenti”. Ci sarebbe altro da aggiungere, visto che si è anche parlato di sistematica compressione dell’agibilità politico-amministrativa della minoranza che in tre anni non ha visto alcuna convocazione delle commissioni, previste dallo statuto, salvo appunto quella sull’Ordinamento. Motivazione? Un orpello inutile che fa soltanto perdere tempo. E quando viene snocciolato il lungo elenco di delibere approvate all’unanimità e regolarmente affossate fino ad oggi dalla maggioranza, ci pensa il sindaco a dare risposte alle quali non crede neppure lui, visti i giri di vuote parole nelle quali si è esibito ancora una volta impigliandosi alla fine da solo”.

In conclusione, “da questa maggioranza – per il gruppo Movi@Vento -, dominata da un piccolo e imbarazzante autocrate, che ha messo fin dall’inizio in riga gli appartenenti al suo cerchio magico, sempre più somiglianti a cartonati messi nelle loro postazioni del consiglio comunale nel ruolo di “yes man e yes woman”, non c’è da sperare niente di buono. E ciò che si sta riverificando in questa nuova estate, con livelli di vivibilità dei nostri abitati che solo uno come Marasco può definire eccellenti, diventa la triste e plastica dimostrazione di un’amministrazione fallimentare, che ha finora vivacchiato alla giornata, senza alcuna visione prospettica, che avrebbe potuto invece far fare un balzo considerevole alla nostra cittadina, in forza dei finanziamenti ottenuti e di quelli del PNRR in buona parte purtroppo già persi”.

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