Reati predatori - Previsione e Prevenzione dubbi o certezze? Reati predatori - Previsione e Prevenzione dubbi o certezze?

Reati predatori – Previsione e Prevenzione dubbi o certezze?

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Di Elia Lombardo

L’immagine in copertina che propongo oggi, è stata estrapolata da un video con il quale viene documentata una complessa attività d’indagine che ha permesso nel mese di giugno scorso, l’arresto di un uomo resosi responsabile di ben 19 rapine in danno di alcune farmacie nell’arco di soli due mesi nella città di Torino.

In molti mi hanno chiesto se questo possa essere considerato il tipico esempio in cui, attraverso l’impiego di uno strumento di analisi predittiva, sarebbe stato possibile prevedere e prevenire il ripetersi dei numerosi colpi in modo da evitare che il disagio della cittadinanza prendesse il sopravvento innalzandone il sentimento di insicurezza e di sfiducia nelle istituzioni.

Il motivo di tutto ciò viene sintetizzato in una teoria pubblicata nel mio libro Sicurezza 4P  in cui spiego l’iter che ha portato allo sviluppo e alla sperimentazione di XLAW grazie al quale si è riusciti ad applicare con successo la Polizia Predittiva per la Sicurezza Urbana.

In questa altra immagine, viene raffigurato uno scenario elaborato da XLAW il quale, nell’ambito della sperimentazione ufficiale in diverse città italiane, è stato impiegato per generare e acquisire nell’arco delle 24 ore delle previsioni di rischio da poter essere prese in considerazione con ben tre ore di anticipo rispetto all’orario di accadimento di un crimine seriale, individuato grazie al metodo di analisi trasferito al modello d’intelligenza artificiale. Ciò ha permesso nel corso di tutta la sperimentazione di controllare il territorio in maniera sequenziale in base all’esatta evoluzione e collocazione del rischio nel tempo e nello spazio perseguendo un unico obiettivo: evitare che i crimini avvenissero.

Come si potrà notare si tratta di una raffigurazione molto simile a quella relativa all’analisi che ha portato all’arresto di Torino svolta però, solo una volta che tutti i 19 colpi sono stati commessi ovvero, quando il fenomeno ha richiesto l’attenzione data dall’allarme e dal senso d’insopportazione dei cittadini diffuso anche a mezzo stampa.
E’ di tutta evidenza che se l’analisi fosse stata svolta prima, si sarebbe potuto interrompere il disegno criminoso già al secondo o al massimo terzo colpo evitando l’allarme sociale diffusosi anche per il clamore dell’arresto stesso che come spesso ho tenuto a spiegare, per la prevenzione, non può essere considerato un successo. Come spesso spiegato infatti, per i crimini predatori l’arresto del reo non dovrebbe essere il primo obiettivo da perseguire perché il tentativo di infliggere la pena è casuale, costoso e produce scarsi risultati. Ciò che dovrebbe essere maggiormente valorizzato nella quotidiana disputa con il reo, è invece la deterrenza perché di fatto è una pena che limita pesantemente il disegno criminoso e maggiori quindi dovrebbero essere gli sforzi per arrivare a infliggerla con sistematicità. Infatti, se i potenziali autori di reato sono sufficientemente influenzabili, come si è riusciti a dimostrare nell’ambito dell’attività di studio, sviluppo e sperimentazione di XLAW, allora aumentare la probabilità di condizionamento, non solo può ridurre l’ammontare della pena effettivamente inflitta ma ribalta una situazione, dal suo equilibrio di alta violazione, al suo equilibrio di bassa violazione. I risultati, oltre al potenziale che offrono per ridurre la criminalità e la carcerazione, possono avere importanti implicazioni soprattutto per la corretta gestione del problema, quello dell’Insicurezza Urbana.

Purtroppo il caso di Torino è solo un singolo esempio ma si potrebbero citare molti altri che nell’ultimo periodo stanno riempendo le cronache locali. In conclusione, per la Sicurezza Urbana evitare che un crimine avvenga non è un’attività accessoria ma un obiettivo strategico il cui fine è quello di ridurre al massimo la possibilità che i cittadini vivano tali disagi ma che può essere perseguito solo se si è in grado di rivoluzionare culturalmente il concetto di Sicurezza Urbana che si basa su due momenti, il Pronto Intervento e la Prevenzione ma che quest’ultima è ciò che principalmente i cittadini si aspettano.

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