Sopralluoghi ed accertamenti tecnici, con prelievo di campioni di acqua marina, sono in corso alle foci dei fiumi Angitola e Amato. Il primo ricadente nel territorio della provincia di Vibo, il secondo in quello della provincia di Catanzaro. Due punti non scelti a caso dalle Autorità giudiziarie di Vibo e Lamezia Terme, ma individuati in seguito alle numerose segnalazioni di cittadini e gestori di strutture ricettive balneari giunte in questi giorni alla Capitaneria di porto di Vibo. Segnalazioni pervenute in particolar modo dal tratto di litorale compreso tra Pizzo e Nocera Terinese riguardante la colorazione anomala e l’intorbidimento delle acque marine a determinati orari del giorno, che sta provocando ripercussioni negative sia dal punto di vista ambientale, sia sotto il profilo turistico. A causa delle condizioni del mare, infatti, sono state registrate già diverse disdette. Fenomeni che vengono seguiti con attenzione dalle Autorità giudiziarie di Vibo e Lamezia le quali, alla luce delle recenti segnalazioni, con l’ausilio dei militari della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza e con il supporto tecnico di Arpacal e Stazione zoologica “Anton Dohrn” hanno, appunto, disposto i sopralluoghi alle foci dei due importanti corsi d’acqua allo scopo di accertare fattori di inquinamento ai danni dell’ecosistema marino. In attesa degli esiti delle analisi chimiche e microbiologiche delle acque prelevate, i nuclei operativi ambientali affiancati da personale specializzato dell’Arpacal e della Stazione zoologica continueranno a svolgere le proprie funzioni di polizia ambientale attraverso mirate attività di monitoraggio e indagine.
L’attività in corso, in linea con le indicazioni strategiche sui controlli in materia di tutela ambientale disposte dalla Direzione marittima di Reggio Calabria in ambito regionale, si inserisce nel più ampio dispositivo finalizzato alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, predisposto e coordinato dalle Procure di Vibo e di Lamezia Terme attraverso la costituzione di un gruppo interforze impegnato, negli ambiti territoriali di competenza, nel contrasto verso ogni forma di comportamento perpetrato in danno all’ambiente. Di fronte agli inconvenienti che stanno affliggendo gran parte della costa calabrese, fortunatamente, la Regione non sta a guardare. Il governatore Mario Occhiuto, fedele agli impegni assunti in più occasioni, oltre che ad affrontare le emergenze, sta cercando anche di elaborare linee programmatiche capaci di incidere non solo sul presente, ma anche sul futuro. Non a caso, dopo gli interventi più recenti – smaltimento dei fanghi giacenti negli impianti di depurazione di dodici comuni costieri (2,4 milioni di euro), sistemazioni urgenti depuratori e pompe sollevamento di 32 comuni (3 milioni di euro) – il dipartimento Ambiente ha varato un provvedimento col quale ha finanziato 151 interventi, per complessivi 75.381.500 euro, finalizzati al miglioramento del ciclo integrato delle acque (reti idriche, reti e collettori fognari, depuratori e impianti di sollevamento).
Della significativa somma stanziata, il decreto del dipartimento Ambiente assegna 53.201.500 euro al comparto depurativo-fognario finalizzandoli alla realizzazione di 94 interventi di cui 8, per un totale di 3.790.000 euro, riguardano i comuni di Acquappesa, Belmonte Calabro, Santa Maria del Cedro, Briatico, Parghelia, Pizzo, Ricadi, Zambrone. Il presidente della giunta regionale appare alquanto fiducioso sul buon andamento degli investimenti effettuati. <Grazie a questi ulteriori fondi – sostiene – i Comuni potranno programmare gli interventi da fare nei prossimi mesi per ammodernare la rete idrica e il sistema di depurazione. Mi aspetto una grande partecipazione da parte dei sindaci, che dovranno essere in grado, con il supporto della Regione, di cogliere le possibilità che queste risorse ci danno. La tempistica – conclude – sarà molto stringente e i Comuni dovranno affidare i lavori, improrogabilmente, entro il 31 dicembre del 2022>.
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