Marina Yacht club, una location mozzafiato per una serata da ricordare: la consegna della bandiera blu alla città di Tropea e del premio Blu Calabria “Mare pulito Bruno Giordano” alla città di Soverato. Un appuntamento quest’ultimo giunto ormai alla quarta edizione – in passato erano state premiate Sellia, Tropea e Roccella – e magistralmente organizzato dall’associazione “Mare pulito Bruno Giordano” presieduta dall’infaticabile Francesca Mirabelli che ha fatto della lotta ad ogni forma di inquinamento ambientale una ragione di vita. Accanto a lei, oltre alla piccola Ginevra mascotte della serata, ci sono ancora una volta i <compagni di viaggio> di una campagna segna fine contro i “predatori” del mare e della terra, contro quei “pirati” senza scrupoli che continuano a offendere un litorale sul quale madre natura ha sparso bellezze a piene mani.
Al tavolo dei lavori, moderati dalla giornalista Rossella Galati, sono presenti, infatti, il generale dei Carabinieri Pietro Salsano, il procuratore di Vibo Camillo Falvo, il sindaco di Tropea e il comandante della capitaneria di porto di Vibo Marina Massimiliano Pignatale che fra quindici giorni lascerà la Calabria per raggiungere la sua nuova sede di servizio.
Subito applausi per il procuratore Falvo che consegna la terza bandiera blu al sindaco di Tropea Giovanni Macrì. Un riconoscimento che <è il risultato – sostiene il primo cittadino – di tanti sacrifici che non riguardano solo le condizioni del mare, ma anche le politiche portate avanti dall’amministrazione nella cura del territorio e in chiave di ecosostenibilità anche per quanto riguarda i flussi turistici>. Sui “guai” ereditati da un passato vissuto senza rispetto per i temi ambientali si sofferma Francesca Mirabelli. Nel consegnare il Premio al sindaco di Soverato, Daniele Vacca, sottolinea le battaglie fatte sino ad oggi, ribadendo che <ora c’è meno incoscienza e noi ci battiamo per non lasciare agli altri le stesse situazioni che sono state lasciate a noi>.
Poi targhe ricordo realizzate dall’orafo Michele Affidato vanno al comandante Pignatale, al generale dei Carabinieri Pietro Salsano, al presidente Fee Italia Claudio Mazza. A elaborare le conclusioni è lo stesso procuratore Falvo. Grazie al lavoro fatto <ci sono state – dice – meno segnalazioni e abbiamo ottenuto risultati che non speravamo. Volevamo far emergere il problema dell’ambiente e ci siamo riusciti. Abbiamo prodotto interventi a livello repressivo e a livello di conoscenza con ispezioni e analisi senza limiti rese possibili dall’intervento della Regione e della “Anton Dorhn”. Oggi – prosegue – il problema depurazione non è risolto, ma sappiamo come muoverci in futuro. Ultima direttrice è quella dell’alfabetizzazione perché la gente deve sapere cos’è l’ambiente e imparare a rispettarlo. Non possiamo essere solo noi a risolvere tutto>.