Già dal 10 settembre, quotidiani e TV parlano di 11 settembre. Di undici settembre 2001, di attacco alle Torri Gemelle, di Al Qaeda, di quasi 3000 vittime.
Ma non si può dimenticare un altro 11 settembre. Non si può dimenticare il Cile di Salvador Allende, il golpe militare contro la democrazia cilena, il ruolo attivo degli Stati Uniti contro quella democrazia socialista del governo di Unidad Popular.
Non si può, non si deve.
Ai cittadini ed in particolare alle giovani generazioni si deve raccontare tutta la storia: la lunga marcia verso la democrazia e gli attentati alla democrazia, le guerre, le loro cause, l’opposizione alle guerre, i fascismi, i nazismi, i razzismi e la lotta partigiana, la Resistenza italiana e quella europea, l’olocausto e la strage dei diversi e degli oppositori ai fascismi.
Non si può raccontare solo una parte della storia, per cercare di manipolarla e falsificarla.
Non si può parlare solo di foibe senza raccontare le aggressioni fasciste contro le popolazioni del confine orientale, contrapponendo il “giorno del ricordo” al “giorno della memoria”.
Non si può parlare di “Sol dell’Avvenire” e dell’URSS e tacere delle aggressioni all’Ungheria ed alla Cecoslovacchia. Non si può parlare dei valori della democrazia occidentale e tacere delle innumerevoli “guerre locali”, sotto la regia degli USA, mascherate da finalità di esportazione della democrazia.
Non si può parlare solo di “rivolta popolare” nel raccontare i “moti di Reggio Calabria” ed omettere la “strategia della tensione”, i tentativi di golpe, l’eversione nera, Freda e Ventura, il marchese Fefè Zerbi, il ruolo della ‘ndrangheta, l’attentato di Gioia Tauro e lo “strano” incidente dove persero la vita i cinque anarchici reggini.
Con questa consapevolezza venticinqueaprile AMPA ricorda l’undici settembre 1973 e l’undici settembre 2001, il Cile di Allende e le Torri Gemelle.
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