Una lettera aperta indirizzata al sindaco Giuseppe Dato, alla Giunta, a tutti i consiglieri e al segretario comunale, nonchè, alla Prefettura di Vibo Valentia, è stata inviata dall’ex gruppo consiliare “Insieme per ricominciare” per avere chiarimenti in merito alla mancata realizzazione di tre pozzi per l’emungimento di acqua potabile per l’erogazione alla cittadinanza.
“È stata un’altra estate di passione – affermano -, sul fronte del servizio idrico in quasi tutto il territorio comunale, quella ormai arrivata alla fine. Come più volte segnalato da tanti, troppi, cittadini nei mesi estivi e tutt’oggi oltre alla chiusura notturna, l’interruzione del flusso del prezioso liquido per ordine dell’efficientissimo sindaco, Giuseppe Dato, avviene tutti i giorni nei pomeriggi dalle 14 alle 18, con tutti i disagi che questo comporta ai cittadini. Purtroppo il problema è atavico e, in tutta franchezza, non è certo una novità di questa estate. Noi come ex amministratori avevamo cercato di affrontare concretamente il problema fin da subito”.
Il primo atto assunto dall’ex amministrazione in questa direzione, considerata la ricchezza di acqua da fonti naturali cui è dotato il territorio, è stata la delibera di Giunta comunale n. 22 del 20/03/2017 avente ad oggetto una: “Manifestazione d’interesse per affitto pozzi e/o sorgive per acqua destinata al consumo umano”.
“Preso atto dell’esito negativo della suddetta manifestazione – dichiarano gli ex amministratori -, considerata l’importanza che l’indipendenza della fornitura dell’acqua potabile ai nostri cittadini fosse improcrastinabile siamo intervenuti sia attraverso la raccolta, la canalizzazione e l’immissione nella rete comunale di sorgenti naturali inutilizzate, sia con gli studi e il lungo iter per ottenere l’autorizzazione da parte della Regione, la progettazione esecutiva e l’avvio della procedura di appalto per la realizzazione di ben tre pozzi dai quali emungere acqua potabile per la popolazione nelle tre frazioni. Nel primo intervento, rammentiamo, con una spesa irrisoria sono state ripristinate e immesse in rete due sorgenti naturali che fino a quel momento erano inutilizzate. Una delle sorgenti è stata quella del “Pozzo”, in questo caso i lavori hanno consentito di fornire l’acqua potabile nella zona Stazione, Via Bonello e una parte del lungomare, infatti, l’acqua arriva fino alla fontana pubblica della pineta sul lungomare. L’altra acqua raccolta e immessa nella rete comunale è stata quella di località “Bosco”. In questo caso bisogna ricordare che tale sorgente era stata valorizzata, circa 20 anni fa, attraverso la raccolta delle acque, la costruzione di un serbatoio in muratura di oltre 40mila litri e tutta la tubazione per il collegamento alla rete dell’acquedotto comunale ma l’impianto non era mai entrato in funzione e non se ne conosce il motivo”.
Ma il lavoro più importante che, a detta dell’ex amministrazione, sicuramente avrebbe contribuito a risolvere di molto il problema della mancanza di acqua nel periodo estivo, riguarda la realizzazione di tre pozzi.
“Dopo aver ricevuto il diniego da parte della Cassa Depositi e Prestiti riguardo all’accensione di un mutuo ventennale di 100mila euro – affermano -, che veniva cofinanziato dalla Regione con un contributo costante pluriennale di rata annua di 5mila euro (Decreto Regione Calabria Dip. Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità n. 2446 del 05/03/2020). Non ci siamo dati per vinti ed abbiamo proceduto, grazie al contributo professionale del geologo Francesco Pasceri, ad acquisire lo studio geologico dei siti, e realizzare tutta la progettazionee ad acquisire l’autorizzazione da parte della Regione; l’approvazione, giusta delibera n. 93 del 14/09/2021 da parte della giunta comunale della progettazione esecutiva; in data 29/09/2021, la pubblicazione della determinazione n. 284 avente ad oggetto: “Determina a contrarre per i lavori di trivellazione di pozzi in Joppolo (loc. Calafatoni) e frazioni Coccorino e Monteporo, impegno di spesa e avvio procedura di gara”. Da questo momento non è dato sapere né se la procedura di gara è stata espletata equale sia stato l’esito dell’RDO, nè se non lo è stata, il motivo, tantomeno che fine abbia fatto la cifra pari a 75mila euro, attinta dal fondo
funzioni fondamentali trasferito dal Ministero e iscritta al capitolo 856 del bilancio 2021, destinata, con determina n. 284 del 29/09/2021, alla realizzazione dei tre pozzi per l’emungimento di acqua potabile. Domande legittime a cui l’attuale amministrazione Dato non può sottrarsi, per il rispetto all’intera cittadinanza”.