Intervista al regista Folco Napolini

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Il  noto regista Folco Napolini, in esclusiva per MediterraneiNews, ci ha rilasciato la seguente intervista.

1)COME NASCE IN TE L’AMORE PER LA REGIA?

L’amore per la regia, nasce perché avendo un’agenzia di pubblicità, volevo fare degli eventi e pagavo delle persone per farmi conoscere questo mondo, che io amavo tantissimo.

Così ho iniziato  con l’agenzia di moda Riccardo Gay, perché desideravo fare il regista di sfilate di moda.

Andavo negli showroom a vendere le top model e lì ho imparato tantissimo e così piano piano, ho iniziato facendo la regia a poco costo, nelle sfilate di alta moda, dove ho conosciuto  Anton Giulio Grande che poi ho” battezzato“, come lui stesso ha  recentemente dichiarato in occasione del Premio Mediterraneo.

Nel corso del tempo ho cercato di modificare le sfilate con delle contaminazioni di teatro e anche di cinema, questo mi ha permesso di iniziare a fare degli eventi teatrali e successivamente  sono entrato anche nel mondo del cinema.

2)HAI LAVORATO NEL MONDO DELLO SPETTACOLO; DEL TEATRO E DEL CINEMA. QUALI TRA QUESTI PREFERISCI E QUALE TI RAPPRESENTA DI PIU’?

Sinceramente non ho una preferenza specifica, perché li amo tutti, anche se  ultimamente mi sto concentrando sul cinema  e sui grandi eventi.

3)C’E’ UN ATTORE O UN ARTISTA A CUI SEI PARTICOLARMENTE AFFEZIONATO?

Ho un bellissimo rapporto personale e amicale con tutti gli artisti con cui ho avuto la fortuna di lavorare, come per esempio Gigi Proietti e Michele Placido.

L’unica persona a cui sono affezionato in modo particolare  è Simona Ventura, perché l’ho lanciata io negli anni 90.

Lei era una giornalista sportiva e sono riuscito a farle credere che lei sarebbe   potuta diventare una showgirl, e così è stato.

4)DAL TUO PRIMO LAVORO AD OGGI, CHE COSA E’ CAMBIATO?

Dal primo lavoro ad oggi  è cambiata la situazione economica, perché c’è carenza di sponsor: gli Enti comunali, provinciali e regionali, hanno sempre meno risorse disponibili.

Chi oggi vuole emergere, incontra più difficoltà, rispetto ai miei tempi.

Io  riesco a vivere di rendita, grazie al mio nome.

5)PARLACI DEL PREMIO MEDITERRANEO; TUA CREATURA.

Il Premio Mediterraneo è nato a Gioia Tauro, dall’incontro con l’allora sindaco Giuseppe Pedà, il quale ha creduto in questo progetto che è subito partito nell’incantevole scalinata di Palazzo Baldari.

Dopo non ho avuto più contatti con Gioia Tauro e il Premio è diventato itinerante. Adesso  sono particolarmente soddisfatto, perché il sindaco di Tropea Giovanni Macrì, mi ha confermato che il Premio ha trovato in Tropea  la sua Itaca.

Da qui il cambiamento in Tropheum Mediterraneo e si svolgerà nel periodo di fine  primavera e inizio estate.

6)DEFINISCITI CON TRE AGGETTIVI.

Definirmi è complicato perché sono un artista poliedrico.

Un giornalista anni fa ha scritto una frase nella quale mi ci ritrovo molto: ”un’artista con lo spirito francescano e l’anima del lupo”.

Lupo, perché sono figlio di contadini, sono nato in campagna e in quel periodo i miei nonni  avevano  trovato un cucciolo di lupo e lo avevano adottato.

Io sono cresciuto insieme a lui,  ho imparato a camminare insieme a lui.

Sui miei social c’è sempre l’immagine del lupo che veicola il messaggio di pace e bene.

7)QUALI SONO I TUOI PROGETTI PER IL FUTURO?

I miei progetti sono tantissimi, perché dal punto di vista artistico mi sento un ragazzo . Non si finisce mai di imparare e insegnare.

Il mio sogno  è di riuscire a fare un film tutto mio e  forse, questo sogno si realizzerà, perché un editore calabrese mi ha affidato un libro “Ulisse in Italia” e credo che su questo volume riuscirò a creare una sceneggiatura , per poi girare il film in Calabria.

8)FOLCO NAPOLINI E LA CALABRIA. COM’E’ NATO QUESTO LEGAME?

Il mio legame con la Calabria è storico, perché quando ho iniziato la mia carriera, alcune persone che io non conoscevo e che in seguito sono diventati miei amici, sono venuti a trovarmi a Terni la mia città e mi hanno invitato a fare la regia per degli eventi che volevano realizzare nella Piana di Gioia Tauro.

Da lì è iniziato il mio percorso professionale.

Sono riconoscente a questa regione sotto ogni punto di vista. Da lì è iniziata la mia notorietà, ho partecipato ad eventi in Rai e Mediaset, ricordo “La sera dei Miracoli” condotta da Simona Ventura dal Porto di Gioia Tauro.

Ho bellissimi rapporti con  il mondo della politica e dell’economia; ma soprattutto con le famiglie.

Quando vengo in Calabria non frequento i salotti, ma  le persone comuni, con le quali ho stabilito grandi rapporti di amicizia, di cui  ne sono orgoglioso.

Sono riuscito a creare, grazie a questi rapporti di amicizia, una sinergia tra il Premio Mediterraneo e il Premio San Valentino che si svolge a Terni, città di San Valentino, un rapporto importante tra la Calabria e l’Umbria.

Un successo che mi riempie d’orgoglio.

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