Ufficialmente nata a Parigi nel luglio del 1889, in seno al Congresso che diede vita alla Seconda Internazionale, in Italia la Festa dei Lavoratori venne celebrata a partire dal 1891 e nel 1913, ad Andria, si svolse una grandiosa manifestazione che ancora rimane nella storia del nostro Primo Maggio. Nel 1923, proprio cent’anni fa, la dittatura fascista abolì la ricorrenza, sostituendola con la nuova festività del “Natale di Roma – Festa del lavoro”, che fu fissata al 21 aprile. La Festa del Primo Maggio dovette così attendere la fine del fascismo e, subito dopo la Liberazione, il 1° maggio del 1945, a Roma si svolse un’imponente manifestazione, durante la quale parlò Giuseppe Di Vittorio, perseguitato per decenni dal regime.
Oggi i sindacati vengono convocati a Palazzo Chigi dalla Presidente Giorgia Meloni, il giorno prima della riunione del Consiglio dei Ministri, dedicato all’assunzione di provvedimenti presumibilmente contrari alle reali esigenze dei lavoratori e programmato proprio in occasione della festività del Primo Maggio, volendo così contrapporre l’operatività del governo al «…clima festaiolo del Concertone».
A differenza di quanto avveniva fino a qualche anno fa, quando la “Festa Internazionale dei Lavoratori” era celebrata dovunque, in Italia e nel Mondo, nel nostro Paese il Primo Maggio 2023 sarà celebrato solo in alcune città.
Riteniamo che l’iniziativa più importante di questo Primo Maggio sia quella promossa dalla FLC-CGIL che, a Portella della Ginestra, in occasione del 76° anniversario della strage (la prima delle tante stragi della nostra Repubblica), convoca i propri iscritti sul tema «La conoscenza coltiva la memoria e i diritti».
Domani, 1° Maggio, AMPA venticinqueaprile dedicherà un’iniziativa in videoconferenza sulle tematiche della Festa dei Lavoratori, con l’impegno a lavorare affinché questa ricorrenza, già dal prossimo anno, torni ad essere uno degli appuntamenti cardine del nostro calendario civile, in sinergia con quanti condividono questa esigenza.
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