Anassilaos: Si terrà venerdì 30 giugno 2023 alle ore 17,00 presso il Salone del DI.GI.ES. (Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane) in  Via dei Bianchi, il quarto degli incontri del ciclo  “I Venerdì della Bellezza”

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Si terrà venerdì 30 giugno 2023 alle ore 17,00 presso il Salone del DI.GI.ES. (Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane) in  Via dei Bianchi, il quarto degli incontri del ciclo  “I Venerdì della Bellezza” promossi congiuntamente dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria (Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane (Di.Gi.Es.), dalla  Deputazione di Storia Patria per la Calabria, dall’ AIParC – Associazione Italiana Parchi Culturali, dal Club di Territorio di Reggio Calabria del Touring Club Italiano e dall’ Associazione Culturale Anassilaos, frutto di sinergia tra Istituzioni (Università e Deputazione) e associazioni.  Tema dell’ incontro “Antonello da Messina “pictor  Civis Messane”/                                                   un ponte artistico sullo stretto”. Conduce e Modera Domenico Cappellano, Console Regionale Club di Territorio di Reggio  Calabria del Touring Club Italiano. Interviene Giuseppe Caridi, Presidente Deputazione di Storia  Patria per la Calabria. Relaziona Salvatore Timpano, Esperto d’Arte, Vicepresidente del Comitato Scientifico AIparC, Direttore del Dipartimento Arte e Patrimonio Materiale e Immateriale AIparC. Antonello da Messina, eccelso maestro del rinascimento italiano ed europeo, dalla Sicilia a Venezia: un italiano che dipingeva da fiammingo con la ricchezza del colore e luce dei grandi veneti e la prospettiva geometrica, influenza questa soprattutto di Piero della Francesca, fino ad esercitare un influsso determinante nello sviluppo della scuola veneziana, il cui percorso di maturazione artistica partì dalle esperienze di Carlo Crivelli, pittore della bottega di Mantegna, si arricchì delle suggestioni fiamminghe di Antonello da Messina e sfociò nelle morbide atmosfere tonali di Giovanni Bellini, che da Antonello, l’autore della pala di san Cassiano, imparò a definire le forme senza l’intervento della linea, a modellarle solo con la luce, attraverso sottili gradazioni di tono, servendosi della luce non per esaltare il senso della forma pura (come per Antonello e Piero), ma come tramite della grazia e della bellezza ,riflettendo la presenza di dio, esaltandone il mistero. Per una serie di coincidenze , le opere di Antonello pervenute integre fino a noi sono relativamente poche rispetto a quelle citate dalle fonti ,e si concentrano soprattutto nella fase finale della sua attività. E se Piero della Francesca fu un pittore nazionale e la sua arte, alla fine del xv° secolo, fece da cerniera fra la cultura dell’Italia centrale, quella meridionale attraverso Antonello e quella settentrionale attraverso Giovanni Bellini , è tuttavia evidente il ruolo insostituibile giocato dal pittore messinese , per la sua capacità di elaborare in modo personale diversi ed aggiornati stimoli , traducendoli in modelli di riferimento per le scuole artistiche via via incontrate attraverso l’intera Italia del pieno Quattrocento, dalla Sicilia al Veneto, per proporre un compiuto equilibrio fra l’analitica ricerca fiamminga e la monumentalità solenne della pittura italiana.

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