Saranno i consiglieri Carmelo Staropoli, per la maggioranza, e Antonio Macrì, per l’opposizione, a rappresentare il Comune di Nicotera nel nuovo consorzio “Costa degli dei”, che, a breve, riaccenderà i riflettori sulle problematiche che attanagliano l’intera fascia costiera vibonese. Il dibattito consiliare, pilotato, more solito, dal sindaco Pino Marasco non offre spunti di rilievo, a parte una “filippica” del primo cittadino sul mare sporco e contro quanti starebbero alimentando il malumore della gente senza poggiare la loro azione su elementi concreti. I lavori consiliari, comunque, hanno dato spazio ad una prima votazione mirata ad approvare una modifica allo statuto del nascente consorzio, e, a seguire, ad altre due votazioni per eleggere i due consiglieri che si dovranno far carica di portare avanti le istanze del territorio nicoterese in seno allo stesso ente. Stranamente, il consigliere d’opposizione Macrì ha riportato più voti di quanti ne siano stati assegnati al consigliere di maggioranza Staropoli. Ricorrendo a due votazioni, in sostanza, la maggioranza ha potuto tranquillamente selezionare tanto il proprio rappresentante che quello spettante alla minoranza.
Sulla correttezza del metodo seguito potrebbe essere sollevata qualche obiezione, ma il risultato, in ogni caso, non sarebbe cambiato anche perché l’unico esponente del gruppo “Movi@vento” presente in aula, Antonio Pagano, nel corso della votazione s’è astenuto. Tra l’altro, i due eletti rimarranno in carica solo sino alle prossime elezioni di primavera e, probabilmente, non avranno neppure il tempo di insediarsi nel nuovo organismo. Comunque il cammino del consorzio “Costa degli dei” sta andando avanti in tranquillità anche se al momento del suo varo, nel novembre del 2020, non erano mancate le polemiche soprattutto per la sorprendente velocità con cui l’iter era stato completato. La relativa proposta di legge, sottoscritta dai consiglieri Vito Pitaro e Luigi Tassone, veniva, infatti, depositata in consiglio regionale il 24 novembre e approdava in aula il successivo 19 dicembre. L’argomento portato in discussione alle 20,38, veniva approdato alle 20,43. Cinque minuti di dibattito! Un vero e proprio blitz nel mondo della politica tartaruga. A destare ulteriore perplessità era anche il fatto che non era stato tenuto in nessun conto il fallimento del precedente consorzio “Costa tirrenica” e la Regione per il nascente ente dovrà spendere la bella somma di 150mila euro per vent’anni, salvo proroghe.
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