Si dono svolte questa mattina le esequie di Antonella Teramo e Maya Maria Campennì: mamma di 36 anni e figlia di 3 anni. Affranti Peppe Campennì, marito e padre, nel comune strazio di parenti, familiari, amici e amiche. Una presenza di popolo immensa con la partecipazione delle comunità di Nicotera e San Calogero.
Le bare, in mattinata, sono state traslate dalla casa di Peppe Campennì di Via Filippella a Nicotera fino a San Calogero per un ultimo addio al paese natio di Antonella e per l’affetto e l’amore della comunità verso la piccola Maya. In testa al corteo il Vescovo Attilio Nostro.
Alle ore 10:30 le salme sono rientrate a Nicotera per essere trasportate a spalla dalla Chiesa della Santa Croce fino alla Cattedrale, passando per Via Castello per un ultimo saluto nei luoghi di vita vissuta con amore e divertimento di mamma Antonella con la sua deliziosa e piccola Maya tra gli applausi commossi delle due comunità affrante, presenti autorità civili di Nicotera San Calogero rispettivamente la presenza del sindaco con fascia e di un assessore con fascia. Presenti le autorità religiose con il Vescovo Attilio Nostro e una nutrita presenza di sacerdoti e, in fine, autorità militari con tre Carabinieri della locale stazione di Nicotera che hanno accompagnato i feretri lungo il percorso funebre unitamente ai Vigili Urbani di Nicotera e San Calogero.
L’omelia di S.E mons. Attilio Nostro, Vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, è stata profondamente intima e toccante, con alcuni passaggi che hanno fatto vibrare i cuori dei presenti, riversando particolare attenzione a Peppe Campennì nella sua qualità affranta di padre e marito, il quale, nonostante la tragedia immane, ha dimostrato costante compostezza e lucidità, seppur visibilmente affranto e distrutto e con il cuore sanguinante. Un grande uomo, un grande marito e un grande padre. Il vescovo rivolgendosi a Peppe Campennì a detto : «Dinanzi a tragedie come queste c’è solo il silenzio, non ci sono parole che possano consolare…Ti voglio regalare il rosario che mi ha regalato il Papa. La preghiera è quel luogo santo in cui potrai continuare a parlare con tua moglie e con tua figlia …Trent’anni fa in una bara bianca c’era mio fratello. Allora ho maledetto Dio invece di benedirlo. Io spero, Peppe, che oggi nel tuo cuore non ci sia l’odio che c’era nel mio, perché ho vissuto un vero inferno. Oggi mio fratello è con me è al mio fianco, e lo stesso sarà per te con Antonella e Maya».
Alla fine del rito esequiale un gruppo di giovani amiche di Antonella hanno letto un discorso di affetto, di ricordi, di momenti di comune allegria che si intrecciava con il dolore di una morte tragica che si stenta ad accettare, ancor più perché fortemente colpite dalla presenza della piccola bara bianca da commuoveva fino allo sfinimento morale, fisico e spirituale. Le amiche cos’ come i familiari, indossavano magliette bianche con la scritta “Vola in alto insieme a mamma Lellina, piccola Poppy”, mentre Peppe indossava una maglietta con la scritta “Vi amerò per sempre”.
In ultimo vi è stato l’intervento di Antonio Leonardo Montuoro che ha rappresentato e colto lo spirito e il sentimento delle comunità delle città di Nicotera e San Calogero, esprimendo le condoglianze attraverso un discorso ampio e toccante che riportiamo per intero. Alla fine della cerimonia, fuori, nel piazzale del sagrato, vi è stato un lancio di palloncini bianchi e rosa seguito da un lungo e commovente applauso quale estremo saluto alle due salme che giacciono, ora, nella nuda terra, per essere commemorate lungo le vie dell’eternità.
Il discorso di Montuoro:
<Maya, Antonella e Peppe siete e rimarrete sempre una famiglia unita in Cielo e in terra.
Maya e Antonella sono state accolte in cielo e tu Peppe, nell’inscrutabile disegno di Dio, avrai ancora qualcosa di importante da fare, qui, su questa amara terra.
Siamo tutti attoniti dal tremendo dolore che ci attanaglia, unitamente a te e alle tue famiglie, alle quali porgiamo le nostre condoglianze come cittadini di Nicotera, di San Calogero e come amici fraterni in questa giornata di lutto cittadino, che ci fa sentire profondamente coinvolti come comunità civile e religiosa.
La frase più ricorrente in questi giorni tragedia da parte di noi, tuoi amici, è stata: “Non sappiamo cosa dire per confortarlo” perché spiazzante è la dura realtà di una moglie e mamma che vola via con la sua adorabile Maya, lasciandoti solo, come marito e padre, in un buio assoluto. Ma noi amici e comunità, dobbiamo essere la tua luce, ora e sempre, perché, caro Peppe, ti vogliamo un gran bene, e tu dovrai sentire il nostro affetto con l’amore di oggi, di ora e sempre, perché dobbiamo continuare a vivere nel ricordo indelebile di Antonella e Maya.
Questo duplice e tragico sacrifico dobbiamo esaltarlo ogni giorno ed ogni istante, per commemorare sempre più questi due angeli saliti in cielo.
Tu eri, sei e dovrai continuare ad essere, quell’omone buono che Maya ha conosciuto come padre e Antonella come marito e che vogliono fermamente che tu diventi sempre più il loro eroe.
Non è con la morte che si vince la morte, ma è con la resurrezione a vita nuova.
Mi sono sforzato a cercare parole appropriate e di conforto all’interno del Vangelo, che ci stanno, ma che non sono riuscito a intravedere con questo cuore sconfortato, ma non appena questa tempesta passerà riusciremo a rileggere con la luce dello Spirito Santo, e troveremo quelle parole nascoste che non sono oggi leggibili ad un cuore contristato.
Lo Spirito Santo, caro Peppe, non fa cose nuove, ma fa nuove le cose!!
Con il Vostro immenso dolore Voi tutti familiari, nonni, zie, cugini e tu, caro Peppe, oggi, state trascendendo il Vangelo perché adesso siete stati messi in Croce come Cristo. Siete nella sofferenza, nella passione e con le ferite, ma risorgerete a vita nuova con l’amore e la solidarietà di questa comunità affranta dal Vostro immenso dolore, ma sono convinto che insieme riusciremo a ritrovare il vero valore della vita che continua con la salita in cielo rinascendo, da questo rito sacro esequiale, che è e deve essere l’emblema di una comunione eterna e fraterna.
Preghiamo per Antonella e Maya affinché dal cielo portino il giusto conforto a te, a voi familiari e a noi amici. La nostra preghiera si innalzi anche all’anima di Domenico Politi anch’egli vittima della strada e salito in cielo.
Invochiamo al Signore la Sua misericordia per guarire la piccola Fatima, sua madre Valentina e suo padre Domenico rimasti feriti nel terribile incidente, facendoli ritornare a casa dove dovranno trovare l’incondizionato affetto e l’amore profondo dei loro cari e del nostro eroe, Peppe Campennì.
L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen>