Di Lucia D’Apice. I ricchi se scoprissero i benefici della Dieta Mediterranea, abbandonerebbero la bistecca pregiata al posto di un piatto di verdure di campo e fagioli. E che dire di un filetto di manzo o di maiale al posto di un pesce azzurro. Non sono piatti diversi, ma stili di vita che fanno la differenza.
L’Italia dei polemisti è la rovina della nostra tradizione culinaria. Chi non sa fare più politica non è neanche capace di affrontare i problemi, né nella sostanza e né con la giusta onestà intellettuale. In una nazione ad alto tasso di bambini obesi, come si fa a buttarla in caciara pur di tentare di mettere in cattiva luce il ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare per favorire la scorciatoia della polemica fine a se stessa, in una uggiosa giornata di mezza estate. Ma se è ironia e comicità intelligente, allora che ben vengano le battute contro il Ministro.
Bene ha fatto il Ministro Lollobrigida nel dire che “spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi”. Davanti a un piatto a base di caviale, oppure a base di fegato grasso d’oca, rispetto ad un piatto di spaghetti con il pomodoro fresco condito con olio di oliva extravergine e vero parmigiano reggiano o pecorino locale con un secondo di alici impanate con contorno di cipolla di Tropea caramellata ed impepata con la ‘Nduja di Spilinga, solo un palato compromesso potrà scegliere caviale e fegato d’oca.
La Dieta Mediterranea è tipica di una cucina povera e tra poveri, ma è l’unica ad essere stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio immateriale culturale dell’umanità. Oggi, questa cucina tipica mediterranea, venendo riscoperta, ha ampliato la propria tradizione culturale rimodellando la sua stessa cucina con elementi di preziosità culinaria che ne esaltano il gusto e la tradizione. Ma sempre cucina povera rimane, con prodotti a Km zero che conservano le qualità salutistiche e organolettiche, rispetto al medesimo prodotto estero, sminuito di sapori e vitamine essendo in viaggio da giorni o settimane.
I ricchi che vogliono godersi il loro patrimonio economico, devono nutrirsi con i prodotti della cucina della Dieta Mediterranea che è l’unica a garantire una maggiore longevità legata ad una migliore qualità della vita.
La Dieta Mediterranea prescrive la stagionalità dei prodotti, la moderazione durante la somministrazione dei pasti, di ridurre al minimo le carni rosse preferendo poche porzioni delle bianche, ma soprattutto cibarsi favorendo il pesce azzurro, i legumi e cereali nonché, fare molta attività motoria, perché la Dieta Mediterranea è uno stile di vita e non è l’ostentazione a tavola di un benessere che deriva dalla ricchezza radical chic. All’estero, che non sono ideologicamente politicizzati come in Italia, conoscono la dieta mediterranea italiana di riferimento cioè, quella di Nicotera, con uno Studio Pilota fatto da Ancel Keys, dove ha raccolto in loco moltissime ricette tradizionali che sono oggi tanto gettonate dagli Chef di alta qualità. Il turista estero, la prima cosa che mette in agenda venendo in Italia, non sono le polemiche fine a se stesse, ma programma l’enogastronomia con la selezione dei ristoranti per il pranzo e la cena di tradizione tipicamente italiana, mica viene nel bel paese alla ricerca di piatti della nouvele cousine e del fast food.