Il progetto Pedagogia dell’Antimafia attivo presso il dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria esprime profonda vicinanza al giornalista cosentino Luigi Cristaldi, collaboratore del quotidiano Gazzetta del Sud, vittima di una ignobile intimidazione tesa a colpire l’informazione libera e schierata nei territori su temi delicati come la criminalità organizzata. L’attacco a chi lavora sulle parole, per indirizzarle verso cammini di consapevolezza civile e cambiamento sociale, è un sopruso inaccettabile al quale dare, immediatamente, una decisa risposta non circoscrivibile soltanto alla mera sfera repressiva. L’attività della stampa, soprattutto in una terra di mafia come la Calabria, è essenziale per costruire criticamente una cultura della cittadinanza e della legalità. Per tali ragioni, chi opera con le parole nel mondo dell’istruzione (a tutti i livelli) ha l’obbligo morale e politico di non lasciare soli quei giornalisti che ogni giorno rinnovano con coerenza e coraggio il loro “patto” con i lettori, scegliendo di far circolare verità scomode ai centri di potere di questa terra. Nelle prossime settimane, pertanto, Pedagogia dell’Antimafia promuoverà all’Unical una riflessione sul ruolo in Calabria dell’informazione nel contrasto al potere mafioso.
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