Ieri seconda Domenica di Avvento, il vescovo Giuseppe Alberti ha fatto il suo ingresso ufficiale nella Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi.
Il suo ingresso è stato preceduto dalla visita alla casa di Castellace, dove risiedono i malati terminali di Aids, come segno di vicinanza alle ultimanze.
Subito dopo è stato accolto davanti al palazzo municipale dal sindaco di Oppido Mamertina Bruno Barillaro, e con un breve corteo è arrivato a piedi fino alla Cattedrale, dove all’ingresso lo aspettavano Mons. Francesco Milito, vescovo uscente e il parroco don Giuseppe Papalia, che gli ha presentato l’immagine di Cristo crocifisso e che vescovo Alberti ha baciato in segno di affiliazione al mistero salvifico di Dio.
A seguire il vescovo Alberti, benedicendo tutti i fedeli, si è avviato verso l’altare, per la concelebrazione che ha sancito l’inizio dell’episcopato.
Presenti i sindaci del comprensorio, autorità civili, religiose e militari, una delegazione arrivata da Padova, la mamma e il nipote del nuovo vescovo, i suoi parrocchiani di Solesino e Villafranca.
Mons. Milito, dopo essersi soffermato sull’importanza del momento e sulla figura di San Giuseppe, ha augurato al nuovo vescovo una “buona e feconda missione”. Subito dopo il cancelliere don Antonio Spizzica ha dato lettura della bolla pontificia di nomina di papa Francesco che ha sancito ufficialmente l’ingresso del nuovo vescovo.
Non senza emozione il Vescovo Alberti nella sua prima omelia ha affermato:
”ll Signore sta donando a noi un tempo nuovo, alla nostra diocesi di Oppido Mamertina Palmi, alle nostre comunità cristiane, ai preti e ai diaconi, al Seminario e alle comunità religiose, ai laici impegnati e ai fedeli tutti. Tutto questo lo sentiamo una grazia, una nuova opportunità, un tempo favorevole, che favorisce passi nuovi; lo sentiamo anche un invito alla conversione, che dà movimento alla nostra fede e non la rende stantia come l’acqua ferma, un invito che apre le menti e i cuori alle novità di Dio che continuano a venire per noi e per la chiesa, dentro il mondo e la storia di oggi. So che c’è stato un grande e lungo cammino di sinodalità, fatto di riflessione, di confronto, di discernimento personale e comunitario, recentemente concluso. La via preparata il Signore ora ci invita a percorrerla, lo faremo assieme, e se dovremo raddrizzare qualche sentiero, ci daremo una mano. Forse dovremo abbassare qualche colle, o innalzare qualche valle, come quando si costruisce una strada che si vuole percorrere, per rendere piano il cammino e permettere di transitarvi sopra con celerità e sicurezza. Gli organismi di partecipazione, e prima ancora le realtà vive delle nostre comunità cristiane, saranno i cantieri di edificazione di parrocchie che possano realmente diventare casa e scuola di comunione. E’ una bella scommessa, ma con il Signore non è impossibile”.
Infine il vescovo Alberti ha sottolineato l’importanza della conversione per accogliere il nuovo che il Signore ci vuole donare.
“Abbiamo bisogno gli uni degli altri anche perché in due si corre meglio che da soli.
E’ importante anche sognare la venuta del Signore ,il compimento del suo Regno.
Ho messo nelle Mani di Maria la mia vita e il mio Ministero”.
Ieri mattina il vescovo Alberti ha visitato il porto di Gioia Tauro, come segno di vicinanza al mondo del lavoro e ha poi incontrato i sindaci, la dott.ssa Stefania Caracciolo e le autorità civili e militari a Goia Tauro presso la Casa del Laicato, dove il dott. Giuseppe Zampogna ha dato il benvenuto a nome dei 33 sindaci del comprensorio.
“Ringraziamo Papa Francesco per la Sua scelta e siamo certi che sarà un ottimo pastore che guiderà il nostro cammino con grande lungimiranza. La nostra è una terra ricca di storia, arte e valori umani, non mancano i problemi come il lavoro, la sanità e tanto altro. Insieme a Lei cureremo la casa comune.
La sua voce sarà un contributo essenziale per tutti e noi la sosterremo sempre”.