San Calogero approvata variante al PRG per nuova strada

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Durante l’ultima seduta di consiglio comunale, oltre a tanti punti all’ODG, come ultimo punto è stata approvata una variante al PRG necessaria per consentire il collegamento del tratto di strada provinciale interrotta a causa della ormai famosa frana su Fosso Scalone con una spesa di circa 500 mila euro (finanziamento provinciale).

Ebbene, la questione è stata oggetto di vibrate contestazioni da parte della minoranza, in particolare del consigliere Sandro Varone che, a più riprese, ha cercato di indurre la maggioranza ad un ragionamento globale affinché si arrivasse ad apportare delle migliorie al progetto elaborato dalla Provincia di Vibo Valentia e su cui il consiglio comunale, quale organo sovrano sulla materia, deve necessariamente dire la sua, implicando pertanto delle responsabilità a carico dei consiglieri.

Il  consigliere ha aperto il suo intervento informando il consiglio sul fatto che già qualche privato ha presentato memorie alla provincia ed esposti nelle sedi opportune, tra cui anche al consiglio comunale e che stranamente, pur essendo pervenuta via pec in tempo utile per la seduta, tale documentazione non veniva esibita ai consiglieri presenti per prenderne atto.

Varone, sorvolando su tale mancanza assai grave, ha contestato poi come tale progetto sia contorto e pieno di avversità per la sua realizzazione. Intanto tale bretella sarebbe una diramazione dalla tanto contestata “rampa di lancio” e quindi  andrebbe anch’essa resa conforme, pur rimanendo strada comunale, per permettere il transito dei mezzi pesanti visto che, per come è stata realizzata, risulterebbe un ostacolo  e quindi ulteriore spesa a carico del comune. Il consigliere ha continuato nel suo intervento, sorvolando anche su questo problematica, spiegando che la bretella di strada progettata dovrebbe dirigersi verso Sant’Opolo, per poi svoltare a sinistra e confluire su via Catarinella, strada anch’essa comunale, per consentire finalmente di imboccare la Provinciale (Via Catanzaro). In poche parole si realizzerebbe una strada provincializzata che collega due tratti di strada comunale per poi imboccare, finalmente, la strada provinciale. Insomma  anche google maps avrebbe problemi ad identificare tale bretella.

Varone ha contestato tale idea, invitando a progettare la strada come una linea retta che, partendo dalla fine della rampa, sbocchi direttamente sulla via Catanzaro.

Ha inoltre suggerito che ,se ciò non fosse possibile, allora sarebbe davvero più conveniente rispolverare vecchi progetti già in possesso del comune e, quindi senza alcuna spesa, dirottare le somme per la realizzazione di una variante su Calimera che, ad oggi, riveste una fondamentale importanza, visto che collega San Calogero con la SS 18, attuale unica arteria percorribile per i mezzi pesanti e su cui però insiste una pericolosissima strettoia, spesso causa di gravi incidenti o disagi per il traffico degli autoarticolati che si trovano a dover invertire il senso di marcia per l’impossibilità a transitarvi.

Varone ha voluto ricordare inoltre che nell’area dove dovrebbe sorgere la bretella è ancora in corso il progetto di via Pirandello che, purtroppo, sembra ormai caduto nel dimenticatoio ed è diventato un vero e proprio “pozzo di San Patrizio” in quanto comporta solo ingenti spese ed il traffico è ancora inibito ai mezzi pesanti -con le ovvie difficoltà per le attività commerciali.

A suo dire via Pirandello, che fino a poco tempo fa sembrava l’unica soluzione per ridare una viabilità al paese, dove ad oggi sono stati impegnati e spesi milioni di euro e che ha portato all’abbandono del progetto originario che prevedeva il rafforzamento del piede di frana con palificata e gabbionata per il ripristino di Fosso Scalone, oggi viene anch’essa surclassata da questa nuova arteria, già viziata da pesanti errori progettuali. La maggioranza fa e disfà a suo piacimento contraddicendo tutta la linea di intervento voluta fin dall’insediamento.

Sulla nuova idea progettuale Varone, basandosi sugli allegati alla bozza di delibera, depositati dalla stessa maggioranza e, per loro stessa ammissione, sconosciuta alla gran parte dei consiglieri,  ha voluto dar lettura in consiglio di parte della relazione tecnica redatta dal progettista incaricato dalla provincia affinché i consiglieri fossero informati su ciò che da lì a poco avrebbero dovuto votare e che asserisce: “nel caso in esame dato il poco spazio a disposizione non si può applicare in pieno la normativa stradale vigente DM 05/11/2001, infatti lo spazio per rispettare la geometrizzazione dell’asse stradale viene meno, a tal proposito si può agire su velocità di progetto imponendo dei limiti più bassi e diminuire i raggi di curvatura a causa dei vincoli presenti….”. “inoltre nel caso in esame non vengono rispettati i raggi minimi planimetrici, i parametri A minimo da limitazione del contraccolpo, la lunghezza dei rettifili, la velocità di progetto in base al tipo di strada e la pendenza della livelletta”. In poche parole Varone ha evidenziato che lo stesso progettista, incaricato dalla provincia, relaziona sulla non fattibilità dell’arteria in termini di legge.

Varone ha contestato  che la maggioranza non avendo una visione globale del problema e disconoscendo in pieno il punto all’ordine del giorno, avrebbe approvato con leggerezza  l’ennesimo spreco di denaro pubblico con i progettisti i soli ad ottenere utilità da tale opera.

La vexata questio ha quindi originato una vera e propria contestazione in quanto, a seguito del surriscaldarsi del clima, con il sindaco impegnato a redarguire il consigliere dissidente e con qualcuno dei consiglieri di maggioranza che interveniva in modo scomposto, senza nessuna utilità per la discussione, ha visto il presidente del consiglio Castagna, fresco di nomina, richiamare all’ordine gli stessi affinché la discussione si mantenesse su toni pacati e costruttivi visto che l’intervento del consigliere Varone voleva solo portare all’attenzione le precarietà di tale scelta .

A quel punto, per l’evidente imbarazzo, il presidente ha chiesto l’intervento dell’ing. Lagadari, responsabile UTC, il quale ha asserito che il progetto, pur se approvato in quella seduta, dovrà sempre superare il vaglio del Provveditorato alle Infrastrutture e, alla domanda posta dal consigliere, lo stesso non ha potuto asserire che il progetto è già meritevole di accoglimento, ma che sarà oggetto di eventuali richieste di integrazioni qualora non venisse bocciato in prima battuta. Ovvio il rimbrotto di Varone circa il fatto che tale modus operandi comporterà, come al solito, spese tecniche ingenti, che sembrano essere l’unico vero motivo di tutte queste iniziative. La proposta è passata col solo voto favorevole della maggioranza.

 

 

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