Si dice in genere che la fortuna aiuta gli audaci; non è il caso delle elezioni nicoteresi. E chiariamo perché. Grazie al verdetto ad orologeria (ritardata) del Ministro dell’Interno, si è prodotto un vulnus evidente alla partecipazione libera e democratica alla competizione appena terminata. E non è certo stato audace il sindaco uscente Marasco, che in tale frangente, non avendo nulla da perdere, ha scelto la partecipazione in solitaria. Avrebbero invece perso, e molto, gli eventuali altri partecipanti, per il rischio di vedersi “perire in culla” un Consiglio appena nato. Ed allora, quale senso dobbiamo dare ai festeggiamenti messi in scena da Marasco & C.? Che vittoria è quella in cui non c’è alcun avversario? Ma soprattutto quando la vera sconfitta è la democrazia, se è vero com’è vero che quasi il 60% non si è recata alle urne e un ulteriore gruppo di 261 votanti ha espresso il suo dissenso, scrivendolo a chiare lettere sulla scheda o lasciandola in bianco?
Paradossi di una legge elettorale che, insieme all’altra delle liste bloccate per le politiche, ha contribuito ad alimentare da un lato la deriva antidemocratica del nostro bel Paese e dall’altro un astensionismo sempre più marcato. Ne consegue che, il festeggiamento di Marasco, oltre ad essere stato fuori luogo, conferma le sue simpatie e la sue cattive pratiche di antidemocrazia, dimostrate purtroppo durante tutto il suo mandato precedente. Ciò detto, dal momento che si accinge ad essere per altri cinque anni il sindaco di tutti i nicoteresi e non soltanto dei 1.999 che gli hanno dato il suffragio, sarebbe per prima cosa un atto dovuto da parte sua rimuovere immediatamente i dubbi sulla sua eleggibilità, che ancora gravano a causa dell’ordinanza di demolizione della sua abitazione costruita in parte abusivamente.
Non vi è ancora traccia sull’albo pretorio del permesso di costruzione in sanatoria a seguito della domanda che avrebbe presentato. E non è detto, peraltro, che esso sia rilasciabile. Ne terrà conto il primo consiglio comunale che si terrà dopo la proclamazione? Se tutto filerà liscio, come gli auguriamo, la prima e più importante richiesta che avanziamo qui al neo/vecchio sindaco, come Movimento 14 luglio – aderendo al suo invito alla collaborazione, rivolta ai partiti e alle associazioni – è che egli attui subito il Titolo VIII del nuovo Statuto comunale, dando attuazione a tutti quegli istituti di democrazia partecipativa ivi previsti (consigli di comunità, comitati di quartiere, consulte varie, bilancio partecipativo ecc.), che oltre a dare la necessaria trasparenza a palazzo Convento, potrebbero avviare una nuova stagione a lungo attesa. Se ciò non dovesse avvenire, la “vittoria” festeggiata sarebbe l’inizio di una nuova e forse definitiva sconfitta per tutta la comunità nicoterese.
Nicotera, 12 giugno 2024 Antonio D’Agostino – Movimento 14 luglio
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