Adoro andare alla Certosa di Serra San Bruno, ci vado ogni anno perché la spiritualità e la bellezza del luogo sono un balsamo per l’anima.
Ogni anno ho il mio personale appuntamento con San Bruno.
Quest’anno nel negozio adiacente il Museo della Certosa, ha catturato la mia attenzione un piccolo ritratto di una Santa, non riuscivo a smettere di guardarla.
Siccome credo nei segni del Cielo, ho acquistato il ritratto: Santa Roselina di Villeneuve.
Non avevo mai sentito parlare di Lei, così mi sono subito documentata.
Ho scoperto che la mia graziosa Santa Roselina era nata in Francia, precisamente nella Francia meridionale, da una famiglia aristocratica.
Suo padre era “Baron des Arcs” (les Arcs è una cittadina del Var, dipartimento della Provenza, a sud di Draguignan) e sua madre veniva dalla distinta famiglia dei Sabran.
Si racconta che iniziò ad essere caritatevole verso i poveri si da bambina.
Un giorno mentre portava del cibo preso di nascosto per un povero, fu sorpresa da suo padre, che le chiese cosa portasse così accortamente, ella rispose che erano fiori e aprendo il grembiule, mostrò effettivamente un fascio di rose.
Inoltre si racconta anche che mentre sua madre era incinta, udì una voce che le preannunciava il destino a cui la figlia sarebbe andata incontro: “Partorirai una rosa senza spine, una rosa il cui profumo pervaderà tutta la contrada”.
Roselina venne educata dalle clarisse, ma volendo seguire una regola più dura, a venticinque anni entrò nel convento certosino di Bertrand.
Si racconta che un giorno Roseline, talmente raccolta nella sua preghiera, si era dimenticata di preparare il pasto per le altre monache. Sotto i loro occhi, degli angeli si sostituirono a lei per allestire la mensa.
Le fu attribuita anche l’intercessione per uno dei suoi fratelli, prigioniero nell’isola di Rodi durante una Crociata, il quale si vide liberato dalle catene e trasportato immediatamente in Provenza.
Dodici anni dopo, venne nominata priora di Celle Roubaud, sempre in Provenza.
Suo fratello Hélion de Villeneuve fu un grande benefattore di quella Certosa, facendo costruire a proprie spese una chiesa consacrata dal vescovo di Digne, Elzeario.
Anche quando divenne priora a Celle-Roubaud, Roseline non dimenticò mai i poveri,
Visse in maniera molto austera, mangiando poco e dormendo pochissimo. Era famosa per le sue doti di lettura del pensiero e tutti quelli che avevano bisogno di un consiglio si recavano da Lei.
Il tema principale del suo messaggio era: “Conosci te stesso”.
Roselina morì morì il 17 gennaio 1329, all’età di 66 anni,( prima di morire chiese di poter tornare una semplice religiosa) e sepolta nel cimitero della certosa pur avendo fama di santità; il fratello Hélion dopo qualche giorno fece trasferire il corpo nella chiesa, dove si verificarono numerosi miracoli sulla sua tomba.
Nel 1607 fu effettuata una traslazione e le reliquie furono sistemate in una tomba di marmo bianco, in una cappella a lei dedicata.
Nel 1614, il corpo di Roselina risultò essere prodigiosamente intatto. La notizia di questo prodigio si diffuse in tutta la regione, fu così che nel 1660 il re Luigi XIV di passaggio in quei luoghi, volle far constatare dal suo medico di fiducia Antoine Vallot lo strano fenomeno. Il dottore vedendo gli occhi di Roselina particolarmente brillanti volle premere su quello sinistro, il cui corpo vitreo schizzò come vivo!
Dopo aver subito numerose traslazioni, e verifiche sullo stato di conservazione delle spoglie, oggi il reliquiario degli occhi, e la cassa di vetro dove riposa il corpo della beata Roselina è esposto alla vista dei fedeli e dei turisti nell’antica cappella della certosa di Celle Roubaud, divenuta Chappelle Sainte Roseline.
Il 9 maggio 1851, il Beato Pio IX concesse alla diocesi di Fréjus di poter celebrare Roseline con Messa e Ufficio propri. La concessione fu estesa all’ordine certosino il 17 settembre 1857. Il Martirologio Romano del 2004, però, commemora Roseline col titolo di Santa.
Il monastero di Celle-Roubaud era però già stato abbandonato dalle Certosine. In seguito ad alterne vicende, nel 1781 era diventato la sede estiva del vescovo di Fréjus.
Oggi è sede di una tenuta vinicola, dove si produce un vino che prende appunto il nome di “Château Sainte-Roseline”.
La chiesa dell’ex monastero divenne quindi una cappella intitolata alla sola Roseline; dove ci sono le reliquie. Dopo lavori di restauro, è stata arricchita da un mosaico realizzato da Marc Chagall nel 1975, che rappresenta l’episodio del pasto preparato dagli angeli.
Il 17 gennaio di ogni anno, santa Roselina viene festeggiata nelle diocesi di Gap e Fréjus-Tolone, mentre la cittadina di Draguignan, vicina ad Arcs-sur-Argens, la considera come propria patrona.
Una storia straordinaria che mi ha riempita di infinite emozioni.
Sono convinta che fosse “nel mio destino” incontrare Santa Roseline, adesso il piccolo ritratto è sulla mia scrivania, la guardo con infinito amore e , nel guardarla sono immensamente felice.