UE: COLDIRETTI/FILIERA ITALIA, BENE QR CODE SU VINO, MA SERVE SOSTEGNO A PROMOZIONE E INVESTIMENTI CON MENO BUROCRAZIA. Importante sostenere il settore, ma evitare scelte penalizzanti come gli allarmi in etichetta

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La scelta del Qr code sulle bottiglie del vino va nella direzione già intrapresa da Coldiretti, che lo scorso anno ha lanciato un apposito servizio digitale per sostenere le aziende nell’impegno di assicurare trasparenza in etichetta, così come l’indirizzo verso una maggiore flessibilità che deve però valere a 360 gradi. E’ il primo commento di Coldiretti e Filiera Italia in merito al pacchetto presentato dalla Commissione Ue che segue le raccomandazioni del Gruppo di alto livello vino dello scorso dicembre.

La soluzione del Qr code per armonizzare il mercato vinicolo e garantire le informazioni necessarie ai consumatori va indubbiamente a facilitare il lavoro delle imprese. Coldiretti ha già predisposto un apposito servizio, “+info”, per supportare al meglio le aziende vitivinicole. Grazie a un Qr Code stampato sull’etichetta cartacea, chi acquista può accedere a una pagina web che raccoglie tutte le informazioni necessarie, rendendo l’etichetta più snella e completa, dalle informazioni nutrizionali e indicazioni per lo smaltimento degli imballaggi fino al collegamento al sito web della cantina.

Positiva anche la volontà della Commissione di garantire flessibilità, la quale va comunque estesa a 360 gradi. Serve meno burocrazia su tutte le misure Ocm, dagli investimenti alla promozione. Al tempo stesso va fatta chiarezza sul tema dei dealcolati e degli ingredienti in essi utilizzabili, per evitare di confondere i consumatori nel momento in cui si vuole assicurare piena trasparenza.

“Il vino è un prodotto che vanta una tradizione millenaria e che, se consumato moderatamente, può portare numerosi benefici per la salute, come affermano numerosi studi scientifici.

“E’ di vitale importanza evitare scelte schizofreniche – dichiara Franco Aceto Presidente di Coldiretti Calabria -, scongiurando il rischio che la dichiarata volontà della Commissione di sostenere il comparto vitivinicolo, in un momento peraltro complesso a causa della minaccia dei dazi americani, venga smentita da iniziative che andrebbero a penalizzarlo, come l’ipotesi di apporre sulle bottiglie etichette allarmistiche”.

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