I DAZI? Non causa, ma effetto: sono la spallata alla fine della globalizzazione. I DAZI? Non causa, ma effetto: sono la spallata alla fine della globalizzazione.

I DAZI? Non causa, ma effetto: sono la spallata alla fine della globalizzazione.

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Tutto il caos di questi mesi nasce e si mantiene acceso perché non si vuole ammettere, da parte dei perdenti, che la globalizzazione è fallita, crollata e sepolta dal ciclone Trump 2017 e 2024. La globalizzazione porta la sua data di nascita a 24 anni fa, precisamente l’11 dicembre 2001,  giorno in cui la Cina veniva ammessa nell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), un organismo nato con l’obbiettivo principale di garantire una concorrenza perfetta a livello globale e di affidarsi solo alle regole del mercato.

Ma la Cina, nel Wto, veniva maliziosamente inserita senza alcuna condizione, libera di fare e di commerciare a piacimento, cancellando di fatto anche l’emendamento Jackson-Vanik del 1974, che subordinava il commercio con gli Stati Uniti a determinati parametri sui diritti umani. L’ipocrisia e la corruzione, sin da allora evidenti, facevano chiudere un occhio anche nei confronti delle regole del Wto che non ammetteva aiuti statali alle imprese, in quanto turbativi della libera concorrenza, ma per la Cina si faceva finta di non capire che era ed è statalizzata, con l’industria e il commercio che sono in mano al partito comunista cinese che sostiene le aziende tramite gli aiuti dello Stato.

Dal 2001 le esportazioni cinesi negli Stati Uniti sono aumentate da 102 a 501 miliardi di dollari nel 2023, divenendo il “centro commerciale” di fornitura di merci negli USA scegliendo di fare i comodi consumatori, rinunciando alla produzione interna per favorire la delocalizzazione delle loro imprese in Cina e in altre parti del mondo. L’allora sinistra americana ed europea vedevano di buon grado l’espansione ideologica dell’internazionale socialista e comunista, favorendo gli scambi commerciali con la Cina maoista intravista come il centro della polarizzazione politica e commerciale mondiale dopo la delusione della caduta del muro di Berlino che aveva seppellito l’altra ideologia di sinistra, quella comunista russa.

Di conseguenza, si dava corpo alla nascita di uno Stato Profondo, conosciuto come Deep State o Cabala, formato dalla visione occulta di un governo mondiale ombra e sovranazionale che gettava le basi della globalizzazione, dove gli USA imperialisti non dovevano essere più il centro del mondo, ma decentralizzati in un Villaggio globale delineato e super finanziato in particolare dallo speculatore e finto filantropo, George Soros, per un Nuovo Ordine Mondiale a guida delle élite e delle oligarchie che pian piano si aggregavano in organizzazioni sovranazionali quali il WEF-Word Economic Forum di Davos, capitanato da Klaus Schwab i quali, sognavano e sognano un mondo da Grande Reset green per dare corpo alla psicopatica Agenda 2030, che prevede la riduzione e sottomissione dei popoli alla loro nuova ideologia di un nuovo umanesimo robotizzato, frutto di un inciucio ideologico nazi-social-comunista.

Contro questa ideologia unipolare che ha messo da parte la sovranità dei governi nazionali vi è oggi, tra questi, anche l’attuale Cina di Xi Jinping il quale, dopo aver preso coscienza che  il Deep State cioè lo Stato Profondo, si  stava insinuando nella sua leadership, penetrando e corrompendo parti degli apparati di partito, è stato costretto all’eclatante arresto in diretta congressuale del partito comunista cinese, nel 2022, dell’ex leader Hu Jintao che era l’occulto capo storico dello Stato Profondo in Cina. Xi Jinping per dimostrate a tutti che stava consolidando lo status come “nucleo” del partito intorno alla sua persona, prendeva le salde redini della Cina modificando la Costituzione e le regole di partito.

Dopo questi fatti, Xi Jinping e Vladimir Putin si sono maggiormente alleati a causa della guerra in Ucraina, innescando un impulso forte ai BRICS con l’adesione di molti nuovi Stati scardinando, di fatto, l’impero unipolare della globalizzazione del WEF e dello Stato Profondo la cui corruzione nefasta ha devastato il mondo. Questo Stato Profondo pervasivo di élite e corporazioni economiche mafiose, ha permesso un patto di alleanza tra Xi Jinping, Putin e Trump sin dal 2017 e, ad oggi, ancora perdura con grandi successi contro la globalizzazione unipolare.

I dazi di Trump sono il muro innalzato per far schiantare i globalisti davanti alla realtà del loro fallimento, ponendo fine alla corruzione dilagante. Trump, eletto da circa tre mesi, con i suoi metodi rozzi e inusuali, irrispettoso giustamente della stupidissima logica woke del politicamente corretto, sta scuotendo il mondo dal torpore di una matrix che ha imbrigliato le menti e le libere scelte dei cittadini, soggiogati da una falsa informazione prona al potere. Quelli che, per intenderci, sono delle canne al vento vittime della narrazione a convenienza, manifestando oggi per la pace senza se e senza ma e che domani scendono disinvolti in piazza per il “si alle armi” e per il “Chi è armato disincentiva l’aggressore”.

Molti sono gli arresti e le dimissioni volontarie dalle cariche apicali tra quelli che avevano ricoperto massicciamente lo scibile umano, con corruzione e ricatti pur di adempiere al progetto globalista. Klaus Schwab, ad esempio, è notizia di questi giorni poco diffusa, ha annunciato le sue dimissioni dal Wef.

L’America, quella apicale che  è in mano allo Stato Profondo, cioè l’inciucio dei Bush, Clinton, Obama, Biden & C. del progetto del Nuovo Ordine Mondiale di una élitaria massoneria internazionale deviata, avevano permesso di far subire agli USA i dazi unilaterali da parte di mezzo mondo al solo scopo di poter finanziare, in maniera occulta, quella globalizzazione ideologica fatta di una economia drogata e innaturale che, diversamente, sarebbe crollata già da tempo. Oggi Trump dice basta a questo dissanguarsi degli americani nel pagare le merci maggiorate con i dazi unipolari per favorire la globalizzazione ideologica e truffaldina, ed impone dazi contrapposti al solo scopo di far sedere al suo tavolo i governi per trattare l’azzeramento dei dazi e/o la loro consistente riduzione, a beneficio degli USA e dell’intero mercato globale.

Difatti, la mossa strategica sta producendo frutti essendo già oltre 50 gli Stati che hanno chiesto a Trump un incontro per azzerare i dazi. L’Europa che non ne azzecca una, è orgogliosa e incapace ed è in seria difficoltà essendosi spesa per la guerra ad oltranza contro la Russia e in piena rottura con l’America di Trump, dopo essersi sbilanciata e svenduta per quella di Biden. L’Italia della Meloni è incaricata sottovoce dall’Europa a fare da pompiere, viste le buone relazioni con l’attuale amministrazione statunitense. Con questa mossa sui dazi che decretano la fine della globalizzazione, si costringeranno le aziende a rientrare dalla delocalizzazione speculativa, da decenni praticata in paesi a bassa manodopera e a inesistenti regole di tutela dei lavoratori e di sicurezza sui posti di lavoro. Una indegna situazione che vede complici tutti i fruitori di merci, immoralmente prodotti altrove, consapevoli dello sfruttamento della manodopera di bambini e di lavoratori adulti schiavizzati.

Quella dei dazi è una operazione da tempo concordata tra Trump, Xi Jinping e Putin, come tante altre che mirano al progetto di una alleanza globale formata tra le superpotenze per scardinare il vero comune nemico loro e dei popoli: lo Stato Profondo sovrannazionale.

Una sorta di governo ombra mondiale ideato e guidato da ex capi di stato statunitensi, dalla élite europea, dalle multinazionali, da banchieri corrotti e da  reti di trafficanti di vario genere che girano trilioni di dollari al giorno, riversandoli per corrompere i decisori nel mentre, impuniti, continuano i loro loschi traffici contro i diritti umani. Per intenderci quelli delle rivoluzioni colorate, delle primavere arabe, dei rovesciamenti di governi, della creazione di organismi terroristici quali l’ISIS, della guerra in Ucraina e del conflitto israelo palestinese, dei traffici di droga e di esseri umani.

Molte di queste persone corrotte non vedono l’ora di essere smascherate, perché è meglio uscire dall’inferno in cui si sono ficcati tramite la liberazione di un processo e di una condanna che, in parte, laverà le loro sporche coscienze sulle violenze ai bambini, la pedofilia e i riti orgiastici ai quali sono stati incastrati, con filmati che lo documentano, per essere ricattati a vita, dopo essersi prestati scioccamente per colpa del loro sfrenato desiderio di potere e onnipotenza.

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