Anche in Calabria “Il Presepe della Passione”  una inedita tradizione con Le Muse, Quelli del Presepe e l’Amministrazione Comunale di Motta San Giovanni 

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L’associazione culturale Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere di Reggio Calabria, continua le sue attività domenicali con nuovi importantissimi momenti di questa programmazione per il venticinquennale. Domenica scorsa presso il Centro Civico di Lazzaro in apertura di evento, il presidente prof. Giuseppe Livoti ha ricordato come da incontro ad incontro gli avvenimenti culturali riguardano anche la valorizzazione delle forze creative di questa terra ed in questo caso una collaborazione in sinergia con l’Amministrazione Comunale di Motta San Giovanni – Lazzaro e l’Associazione Quelli del presepe.

Il Centro Sociale “P. Capua in Via Maurizio Gucci, 8 di Lazzaro ha visto dunque l’occasione per lo svelo del “Presepe della Passione” che è stato realizzato dai giovani di “Quelli del presepe” su una idea di Grazia Caridi, che ha visto nascere e realizzare con altrettanti volenterosi ed attenti giovani, l’intuizione di una imponente restituzione geografica, artistica e monumentale dall’area del Comune di Motta San Giovanni e Lazzaro che, accoglie al suo interno, un presepe inedito e nuovo per la provincia di Reggio Calabria. Le Muse, ha continuato il presidente Livoti, ringraziano per l’accoglienza e la disponibilità a collaborare in eventi di questa importanza di crescita per i territori e per l’offerta culturale anche turistica, il sindaco di Motta San Giovanni Giovanni Verduci e l’assessore delegato alla Cultura Enza Mallamaci con la quale, in passato, si è già collaborato, proprio per la riscoperta del patrimonio archeologico del Comune.

Enza Mallamaci nella qualità di delegato alla cultura, ha ribadito il grande potenziale delle forze creative della zona che, in poco tempo sta diventando un vero e proprio volano insieme al Museo Archeologico, il Parco ed il Castello di S. Niceto, elementi questi, che i giovani artisti hanno voluto realizzare all’interno di questo monumentale presepe. L’area ionica vive un momento di ripresa ed occorre fare rete, ha detto la Mallamaci e, la presenza dei soci Muse e dei suo artisti e poeti ha fatto si che ci fosse un evento in sinergia, liberando gli steccati dei nostri ambiti e creando un tutt’uno organico. Tra i presenti che hanno portato il loro saluto Tiziana Cozzupoli – presidente Pro Loco Comune di Motta, Pasquale Irto – presidente Associazione InHoltre, Paola Spanò – Associazione Minatori Mottesi, Vittorio Neri in rappresentanza Associazione Eureka.  Grazia Caridi ideatrice di tale progetto si è soffermata sul senso della pace interiore nel realizzare questa idea: ci siamo commossi ogni giorno nella realizzazione di tale opera e per noi oggi è un momento importante, vogliamo regalare un sentimento, una sensazione a tutti cittadini e turisti. Livoti ha messo in evidenza come un presepe racconta l’annuncio della nascita di Gesù, con figure storiche quali il bambino, la stalla, figure del mondo orientale con scene di meraviglia, felicità aperte al nuovo. Il Presepe della Passione, invece, ha come tema la tragica fine della storia della vita di Gesù, che vive la svolta felice con la risurrezione. Solitamente come da tradizione rappresenta il tempo compreso tra la Domenica delle Palme e il Lunedì dell’Angelo e si attiene alla sequenza cronologica degli eventi descritti nei Vangeli. Anche se il pensiero di raffigurare il tempo della Passione con statue in gesso, legno o altro materiale può sembrare strano ad alcuni, il cosiddetto “presepe serio” ha una lunga tradizione. I presepi pasquali di solito iniziano con l’ingresso a Gerusalemme la Domenica delle Palme. Segue il giovedì santo, in cui Gesù prega nel giardino del Getsemani e Giuda appare con i soldati romani per tradirlo. La crocifissione del Venerdì Santo occupa gran parte del presepe pasquale. Ed ancora la tomba aperta, con le donne che assistono al miracolo della risurrezione la domenica di Pasqua. In questa grande realizzazione spazio imponente ha il dialogo tra Gesù risorto e i discepoli di Emmaus e la scena di Gesù che ascende al cielo. Illuminotecnico e musicale è stato scoprire al momento dello svelo con la benedizione del parroco don Mimmo Rodà che ha fatto notare ai presenti come anche questa composizione è atto d’amore e di fede con le varie atmosfere, scenografie e con le messe in scena, i cosiddetti luoghi deputati. Nel corso della serata è stata inaugurata una mostra dal titolo “Cruces Contemporanee” a cura degli artisti delle Muse Francesca Avenoso, Cristina Benedetto, Mariella Costa, Patrizia Crupi, Rossella Marra, Antonella Minasi, Tina Nicolò, Grazia Papalia, Wanda Simone, croci dipinte o i vari materiali che sono stati raccontanti in un dialogo a più voci dai poeti Luigi Barberio, Teresa Celestino, Clara Condello, Patrizia Pipino, Francesca Triolo. Le opere realizzate mettono in evidenza l’idea del corpo che è “croce” in una stilizzazione formale ma al tempo stesso contenutistica, simbolica e biblica, croce di Cristo come simbolo universale di sofferenza e ingiustizia, tutte realizzate tra ceramica, argento, colori ad olio o acrilico, o trame in fili pregiati.  La manifestazione ha visto momenti di racconti dedicati alla musica nel periodo pasquale con Ninello Verduci esperto di cultura musicale e ultimo dei cantore della nostra terra, da sempre promotore delle tradizioni popolari calabresi il quale, dopo una attenta ricerca ha proposto testi anche recuperati all’Archivio di Stato di Napoli e che si rifanno al periodo tra la fine dell’800 ed inizio del ‘900.  Il Presepe della Passione  sarà aperto al pubblico durante queste settimane con particolare attenzione nel periodo pasquale, offrendo una offerta conoscitiva inedita in questo particolare periodo dell’anno, mentre la Collettiva “Cruces contemporanee” sarà possibile visitarla per questa prima settimana presso il Museo Archeologico di Lazzaro mentre per la settimana di Pasqua presso la sede dei Minatori Mottesi in piazza Municipio di Motta San Giovanni.

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