La città di Feltre celebra il coraggio morale e l’impegno civile di chi ha scelto il bene che educa e ispira. Consegnato l’annuale riconoscimento ai dieci “Giusti per il mondo”: premiato il Dirigente Scolastico Prof. Domenico Pirrotta e la maestra Francesca Moricca

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Sabato ventiquattro maggio, in una sobria cerimonia svoltasi in un clima profondamente sentito e partecipato, la città di Feltre ha voluto rendere un omaggio solenne a dieci cittadini e cittadine, insignendoli del prestigioso riconoscimento di “Giusti”. Alle individuate persone è stata tributata una grandiosa valenza testimoniale, per aver compiuto gesti coraggiosi e dalla profonda valenza morale e umana, in difesa dell’inviolabile principio della dignità umana, della giustizia e della libertà. Le loro azioni – spesso compiute nel silenzio e all’insegna di un’esemplare umiltà – sono state identificate e valorizzate come un faro di speranza e un esempio indelebile di responsabilità civile, capace di dare forma e sostanza a un sistema di valori che oggi più che mai richiede di essere custodito nella sua validità universale. L’annuale riconoscimento, ispirato alla nobile e sempre più attesa iniziativa del “Giardino dei Giusti”, si propone non solo di ricordare, ma anche di rendere onore in modo profondo a coloro che – spesso lontano dai riflettori e dalle celebrazioni ufficiali – hanno avuto il coraggio e la forza morale di opporsi all’indifferenza, al male e alle diversificate forme dell’ingiustizia. Uomini e donne che in altri termini hanno saputo incarnare – con scelte spesso ardue e rischiose – i più alti valori dell’etica civile e della coscienza morale, contribuendo con la consistenza del loro esempio alla costruzione di una società più giusta, più solidale e appunto per questo profondamente umanizzata. Il loro operato – risultanza di un impegno rigoroso e integro – è stato evidenziato e annunciato come un invito a non dimenticare, continuando a scegliere ogni giorno da che parte stare. La cerimonia ha avuto luogo a Pedavena, presso la sede della Cooperativa Sociale “Arcobaleno ’86 Onlus” – contesto simbolico di inclusione, impegno civile e solidarietà – mentre a fare da cornice all’evento è stata la nutrita presenza della cittadinanza e delle autorità civili e religiose, nonché di Istituzioni scolastiche e di numerose associazioni attive sul territorio, che con la loro partecipazione hanno voluto manifestare vicinanza, gratitudine e condivisione dei valori, trasformando l’incontro in un momento collettivo di nobile e condivisa memoria, riconoscimento e rinnovato impegno a favore del bene comune. Eloquenti sono state le parole espresse dal Sindaco di Feltre – Viviana Fusaro – che ha inteso sottolineare l’importanza di “riconoscere e valorizzare coloro che, con gesti concreti, anche piccoli, hanno saputo incarnare i valori fondamentali della nostra comunità: il coraggio, la solidarietà e il rispetto dell’altro”. Di particolare rilievo e profondo significato è stata anche la presenza del Presidente della Cooperativa “Arcobaleno ’86” – Aldo Bertelle – figura emblematica di dedizione, coraggio e umanità. La sua intera esistenza è stata generosamente spesa al servizio dei ragazzi più fragili, collocati ai margini della società e dunque frequentemente dimenticati, ai quali ha saputo restituire dignità, fiducia e futuro. Con tenacia e munito di una straordinaria sensibilità educativa, Bertelle ha perseguito e realizzato l’ambizioso sogno di trasformare l’abbandono in appartenenza, e la marginalità in cittadinanza attiva e consapevole. Egli ha partecipato alla cerimonia raccolto in un silenzio religioso, provato dalle sofferenze che l’indifferenza dell’uomo tende – in modo particolare in questi ultima anni – ad aggravare visibilmente. Durante l’evento sono stati ricordati i percorsi di vita e le scelte coraggiose dei dieci stabiliti Giusti, i quali hanno ricevuto il premio in quanto si sono distinti in diversi ambiti, come ad esempio l’aiuto a persone perseguitate, l’impegno per i diritti civili, la promozione della pace e la difesa della verità storica e culturale. Ogni nome è stato accompagnato da un breve racconto – che, spesso, si è rivelato essere alquanto emozionante – permettendo al pubblico di comprendere la portata umana e intellettuale delle azioni compiute. In loro onore è stata dedicata e scoperta – in un gesto carico di significato e intensità simbolica – una targa commemorativa destinata a custodire, nel tempo, la memoria delle azioni e del coraggio profusi. In prossimità della medesima targa è stato piantato un albero, emblema universale di vita e dunque di speranza: segno vivo e duraturo che affonda nella terra, ma guarda al cielo, come a raffigurare la forza della memoria e la crescita continua dei valori che questi “Giusti” hanno saputo incarnare. Un gesto semplice, ma profondamente evocativo, capace di parlare alle generazioni presenti e future, affinché il ricordo si trasformi in impegno e l’omaggio nella forza di una ritrovata responsabilità collettiva. Appare importante aggiungere che l’iniziativa si configura quale parte integrante del più ampio e significativo progetto denominato “Giardino dei Giusti di Feltre”. Tale iniziativa si propone, come fine precipuo e ispiratore, la necessità di preservare e di trasmettere alle nuove generazioni la memoria del bene, valorizzando le figure esemplari che si sono distinte per il coraggio morale e l’impegno civile, contrastando in questo modo l’oblio e l’indifferenza, come pure promuovendo una cultura della responsabilità, della consapevolezza storica e della partecipazione critica.

Tra i premiati è stato riconosciuto il Prof. Domenico Pirrotta – Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “Pentimalli Paolo VI Campanella” di Gioia Tauro – la cui visuale pedagogica trova la matrice ispirativa in un costante impegno, volto a rafforzare la consapevolezza che l’educazione e la formazione costituiscano esperienze di permanente e dinamica costruzione di una cittadinanza in relazione con il territorio entro cui la Scuola è inserita, da parte per riconoscere adeguatamente i bisogni delle nuove emergenze educative, dall’altra per consolidare la partecipazione democratica alla costruzione dei valori della giustizia e della legalità. Il Dirigente Pirrotta è stato indicato – unitamente alla maestra Francesca Moricca – per l’ideazione e la realizzazione del cortometraggio denominato “Un nuovo volto per Polsi”, con la regia di Angelica Artemisia Pedatella, vale a dire un documentario che riproduce il risultato di un impegno condiviso tra allievi e allieve, i quali sono stati guidati e incoraggiati a farsi promotori di un rinnovato percorso critico di analisi e di narrazione. Il giorno della consegna del premio il Preside Pirrotta – nella piena consapevolezza di aver voluto e fortemente incoraggiato il percorso progettuale – ha dichiarato: “Al centro di questo lavoro vi è la volontà di strutturare e rendere accessibile un processo di profonda decostruzione dei pregiudizi legati al contesto socio/ambientale della stessa realtà polsiana, contribuendo così a una riflessione collettiva più criticamente e autenticamente onesta e consapevole. La finalità di fondo – in questa prospettiva di senso – è stata quella di ingenerare il dinamismo di un nuovo approccio osservativo alle situazioni, liberandole dall’annoso e complesso fenomeno della costruzione sociale dello stigma ‘ndranghetista – spesso intenzionalmente rafforzato – per fare affiorare realtà sotto una nuova luce, capace di restituire dignità storica e socio/antropologica agli eventi del passato e del presente, a partire dal recupero della più profonda spiritualità mariana, da sempre intesa e genuinamente vissuta anche come possibile via di speranza e di riscatto sociale. L’obiettivo principale realizzato dall’Istituzione Scolastica “Pentimalli Paolo VI Campanella” di Gioia Tauro trova, appunto per questo, la sua ragione di essere nella promozione di una vera e propria inversione di rotta, che incoraggi a parlare di Polsi facendo affiorare le innumerevoli – e spesso sottaciute – positività che si esprimono e si muovono in uno dei luoghi mariani più visitati della Calabria e del più ampio Meridione. Polsi difatti non va considerato solo ed esclusivamente come luogo di ‘Ndrangheta, di collusioni e di malaffare, ma innanzitutto un territorio impregnato di storia, di cultura e di preghiera, dove la fede si fonde con l’incommensurabile patrimonio – teologico e antropologico – della pietà popolare. Forte di questo convincimento, con i miei studenti abbiamo voluto occupare in modo simbolico Polsi – che rappresenta, peraltro, un contesto paesaggistico suggestivo immerso nel Parco nazionale dell’Aspromonte – con l’audace intento di mandare un messaggio di speranza ai più giovani, nondimeno alla molteplicità delle realtà istituzionali, facendo cogliere e comprendere che un’altra storia si può e si deve immaginare e narrare”. Degne di nota sono state le conclusive considerazioni pronunciate dallo stesso Preside premiato come “Giusto”: “Se io sono stato annoverato tra gli giusti, il mondo è pieno di giusti. Porterò impressa nella mia memoria questa esperienza”. A ben riflettere si tratta di parole che si caricano di una profonda umiltà e, al contempo, di un messaggio universale di fiducia nell’umanità, dal momento che non sono solo espressione di modestia personale, ma anche un invito implicito a riconoscere il bene diffuso e spesso silenzioso che permea i laborioso sforzo di una comunità scolastica come quella da lui istituzionalmente guidata e rappresentata. Con questa frase il Dirigente Pirrotta ha altresì voluto rifiutare una visione che tenda ad avvalere l’impatto individualistico, preferendo invece sottolineare il carattere collettivo del bene, come a mettere in risalto che non esistono solo figure straordinarie, ma innumerevoli persone comuni – spesso lontane dai riflettori – che operano quotidianamente con integrità, coraggio e senso di alta responsabilità. È in definitiva un modo per restituire dignità al bene ordinario, quello che non cerca riconoscimenti, ma che costituisce la trama più autentica del vivere civile, in modo particolare in contesti complessi come quello della Calabria.

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