di Raffaella Crupi*
Venerdì 27, nella cornice verde e luminosa del Popilia Country Resort, si è tenuto Welcome back, Talents, evento promosso da Unindustria Calabria Giovani Imprenditori e il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Vibo Valentia in collaborazione con AlmaLaurea. Un’occasione per riflettere su come accogliere, idealmente, il ritorno dei giovani formati altrove o formati in Calabria ed emigrati, e che ha visto dialogare, con la moderazione di Roberto Cosentino, i rappresentanti delle territoriali di Confindustria, i rettori delle università calabresi e il Consorzio AlmaLaurea.
Ha aperto l’incontro il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, il quale ha ricordato la forza delle nostre imprese e la bellezza del nostro territorio, che è da sempre risorsa preziosa. Ferrara ha citato con orgoglio anche la recente acquisizione di Cinzano da parte del Gruppo Caffo, come sintomo di un tessuto imprenditoriale competitivo e determinato.
I referenti di AlmaLaurea hanno raccontato in numeri ciò che tanti studenti vivono ogni giorno: giovani che scelgono di formarsi fuori regione e che spesso restano lontani. Sono stati mostrati e commentati anche numeri e percentuali incoraggianti: una lieve riduzione degli studenti che scelgono di andare via. Merito delle università calabresi che si stanno impegnando ad ampliare e migliorare l’offerta formativa, come è stato ricordato da Nicola Leone, Rettore dell’Unical e da Antonio Taccone, Prorettore della Mediterranea di Reggio Calabria. Catanzaro, seppur invitata, era assente.
È stata una riflessione molto ricca: si è parlato di competenze, di orientamento, di fabbisogni formativi, della necessità di allineare l’educazione al mercato del lavoro. Si è parlato anche di delocalizzazione, di ITS esteri, di strategie industriali. Eppure, qualcosa è sembrato mancare.
Forse a fianco dei giovani imprenditori, promotori dell’evento vibonese, è mancata una voce. O meglio, le voci. Quelle di chi ogni giorno cerca di trovare un motivo per restare. Di chi vorrebbe rientrare, ma aspetta un segnale concreto. Quelle di coloro che conoscono la Calabria più cruda, perché la vivono, e, spesso in solitudine, la trasformano anche quando tutto sembra remare contro.
L’auspicio è che la prossima edizione di questo lungimirante evento possa essere un tempo e uno spazio per un’analisi più ampia dove, accanto ai rettori e agli imprenditori, siedano gli attivisti, le attiviste, chi opera in prima linea nella pubblica amministrazione (educazione, sanità, lavoro, enti locali), i ragazzi e le ragazze che hanno deciso di provarci a restare o tornare. Perché servono dati, certo. Ma servono anche voci e storie che aiutino ad interpretare i dati quantitativi. A comprendere la complessità del contesto. Perché viene naturale chiedersi: davvero oggi più giovani restano a studiare in Calabria grazie al miglioramento dell’offerta formativa, o piuttosto per effetto dell’impoverimento delle famiglie e del caro affitti nelle città universitarie più attrattive?
Il concetto stesso di “talento”, oggi, merita una riflessione profonda. Già nel 1973 l’economista Michael Spence, Premio Nobel nel 2001, teorizzava il Job Market Signaling: l’idea che la formazione agisca come segnale di valore nel mercato del lavoro, anche indipendentemente dalla produttività reale. Ma segnalare valore ha un costo e se quel costo è troppo alto, chi ha meno rischia di restare indietro.
Non basta quindi un titolo a raccontare il valore di una persona: contano le condizioni in cui quel titolo è stato conquistato, o forse non lo è stato affatto.
Inoltre, chi in Calabria ci è nato, o chi ci è stato di passaggio, non ha bisogno che gli si ricordi quanto è bella. Lo sa già. Ha bisogno di concretezza, di parole che diventano azioni, scelte, spazi, ascolto. È attraverso tutto questo che si realizza un sistema virtuoso, equo, inclusivo e attrattivo.
Talenti siamo tutti, ognuno con la sua unicità, e i talenti si attraggono e si trattengono con un’idea condivisa di futuro.
*Raffaella Crupi: Orientatore professionale ASNOR-Associazione Nazionale Orientatori