La Villa Romana di Casignana

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La Villa Romana di Casignana si trova in contrada Palazzi, lungo la strada statale 106 Jonica, a circa 10 minuti di macchina dal sito archeologico di Locri Epizefiri.

Consigliamo fortemente la visita di questa Villa, un vero e proprio viaggio sulle tracce della storia, dove l’arte e l’architettura si sposano in una sinfonia di bellezza e magnificenza.

Questa Villa, a ragion, viene definita la Piazza Armerina della Calabria ed è uno dei complessi più importanti di epoca romana dell’Italia Meridionale,

L’ impianto originario risale al I secolo d.c. ma la fase più importante della villa è l’epoca della sua ricca ristrutturazione avvenuta nel IV secolo. Venne abbandonata, in seguito alla caduta dell’impero romano d’occidente e alle successive invasioni barbariche nel V secolo, ma presenta tracce di frequentazione fino al VII secolo.

La villa  si estendeva per circa 12 ettari.

Attorno ad essa si era sviluppata anche una “statio”, cioè un centro di sosta importante per i funzionari della burocrazia imperiale che viaggiavano da Locri Epizefiri (Locri) a Rhegion (Reggio Calabria), sulla cui strada sorgevano la villa e la “statio” di “Altanum”.

Apparteneva ad una famiglia patrizia molto importante, forse legata all’attività vinicola, perché sono stati trovati tanti  frammenti di anfore vinarie che testimoniano che molta parte della sua ricchezza riguardasse la produzione di vini pregiati, che già facevano i coloni greci prima dei romani.

A monte è possibile ammirare l’impianto termale, mentre a valle si può osservare parte del nucleo residenziale.

I vari ambienti dell’ala abitativa si affacciano su un unico grande spazio, un tempo giardino, abbellito da un porticato, aperto sull’ingresso principale.

C’è un  ampio complesso termale, accessibile da un porticato,  decorato con mosaici a tessere policrome che formano disegni geometrici o figure, tra i quali emergono, con pavimenti musivi e decorazioni parietali in lastre di marmo colorato importato dall’Africa e dall’Asia Minore:

– frigidarium (“sala delle Nereidi”), datato al III secolo, uno dei mosaici più belli, che raffigura in grandi tessere bianche e verdi un paesaggio marino, in grandi tessere bianche e verdi, un thiasos marino (il thiasos era in un’associazione di culto di un Dio) con quattro ninfe, appunto le nereidi, che cavalcano un leone, un toro, un cavallo e una tigre, tutti animali di terra con trasformazioni acquatiche, cioè con pinna e coda di pesce. La sala ha pianta ottagonale con quattro lati absidati e presenta due vasche per acqua fredda.

– Il calidarium, con impianto di riscaldamento a ipocausto e tubi fittili sulle pareti, ha ugualmente pianta ottagonale e pavimentazione a mosaico in piccole tessere e doveva essere coperto da una volta.

– Il tepidarium, una sala rettangolare pavimentata in lastre di marmo colorato (opus sectile).

– A monte si trova un ninfeo monumentale con ampie cisterne atte a raccogliere l’acqua piovana e i vari torrentelli di zona.

Sul lato opposto della strada statale 106 si trova la parte residenziale della villa, a due passi dal mare ed è collegata all’impianto termale da un sottopasso pedonale, con ambienti articolati intorno ad un grande cortile, anch’essi con pavimentazioni a mosaico:

– Sala a base ottagonale,
– Sala delle 4 stagioni,
– Sala di Bacco, che mostra il dio del vino in stato di ebbrezza, sorretto da un satiro,
– Sala di Venere,
– Latrine.

Nel lato mare, tra strada e ferrovia, altre pavimentazioni di pregio. Mosaici a disegni geometrici caratterizzano sia le aree  abitative che quelle di passaggio, con una ventina di mosaici. In una sala, utilizzata per banchetto e detta delle Quattro stagioni, sono raffigurati i volti personificati di autunno, inverno, primavera ed estate in forma allegorica.

Nella villa romana il più grande ambiente finora ritrovato, che sta nelle terme ed è stato nominato Sala absidata.

Per quanto riguarda la  zona residenziale ci sono  non solo pavimenti musivi ma anche  decorazioni delle pareti con presenza di intonaci dipinti, mosaici in vetro multicolore e pregiati marmi di importazione.

Consigliamo dopo la visita alla Villa, un bagno nel meraviglioso nel mare di Bianco e la colazione al bar Canturi sempre a Bianco, per un momento di bellezza, gusto, storia, arte e archeologia made in Calabria.

Caterina Sorbara

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