E’ stato presentato a Gioia Tauro il libro di Don Natale Ioculano, parroco della Parrocchia San Francesco di Paola,” … Ed io che non amavo il mare…” Edizioni Progetto 2000.
L’evento, organizzato dal Lab Donne, fa parte del “Festival della Letteratura-Tauro Book 2025 e, si è aperto con i saluti istituzionali dell’avv. Damiana Petrilli, che si è soffermata sull’importanza del momento.
A seguire Monica Della Vedova, ha subito sottolineato il valore sociale dell’opera, che accompagna il lettore in un viaggio nel mondo dei marittimi e, che spinge ad uscire dai propri limiti e superarli. Un’importante testimonianza che vuole diventare memoria collettiva,
Il cap. Martino Rendina ha affermato:
” Il libro è una finestra potentissima sul mondo marittimo e accarezza l’anima di tutti.
Sono pagine dalla forza dirompente, che si è trasformata in un legame fortissimo con i marittimi e la loro storia.
La prima nave che Don Natale ha visitato si chiamava MSC Sola e da allora i marittimi, grazie all’amore e all’impegno di Don Natale, non sono stati più soli.
A seguire l’editore Demetrio Guzzardi e Monica Della Vedova hanno dialogato con l’autore.
Don Natale Ioculano ha raccontato la genesi dell’opera, iniziata a scrivere durante la pandemia.
In quel periodo era parroco a Galatro e l’avv. Scozzarra e Umberto Di Stilo, visto la valenza delle prime pagine, lo hanno incoraggiato a continuare.
L’opera è il racconto di un’ avventura in un mondo a lui sconosciuto, ma che conoscendolo è arrivato ad amarlo.
Un libro di un uomo, un grande sacerdote, che grazie alla sua fede e alla sua tenacia è stato capace di varcare i confini del mare per spingersi oltre le frontiere stesse della Sua Chiesa.
Don Natale ha sfidato i suoi timori.
Ha sfidato il mare come un confine e lo ha oltrepassato, spingendosi là dove anche la Sua fede ha imparato a respirare un’aria nuova.
Il mare non separa, unisce e diventa un luogo di conoscenza senza più etichette.
Il racconto inizia con la nomina di Don Natale, da parte dell’allora vescovo Mons. Luciano Bux, a diventare parroco per la parrocchia San Fantino in Taureana di Palmi, e in seguito nel 2005 primo sacerdote della Cappella del porto di Gioia Tauro.
Un’esperienza intensa e ricca di emozioni, fino alla Pasqua del 2012, quando in ha iniziato il servizio alla conferenza episcopale Italiana come Direttore Nazionale dell’AMI.
Tanti gli episodi raccontati e gli eventi ecclesiali.
Don Natale ha affermato:” Dal porto di Gioia Tauro passano nel totale silenzio 90 mila marittimi l’anno, ed è importante dedicare a loro un pò del nostro tempo.
Andare a bordo vuol dire incontrare l’uomo e nell’uomo incontrare Dio”.
L’editore Guzzardi ha sottolineato che il libro dovrebbe essere letto da tutti, perché c’è uno stile di Chiesa e il profumo delle Beatitudini, dove la Chiesa è la casa di tutti, e Don Natale con il suo impegno ha creato la casa per i marittimi.
Don Natale ha messo tutto il suo cuore, creando l’Apostolato del Mare e, come ben aveva detto Mons. Luciano Bux: “Don Natale ha visto quello che gli altri non sono riusciti a vedere e ha fatto quello che gli altri non hanno saputo fare”.
L’evento è stato intervallato dalle letture di alcune pagine del libro da parte di Annamaria Calderazzo.
Numeroso il pubblico presente tra cui le Associazioni presenti sul territorio, la comunità parrocchiale e don Pino De Masi.
Caterina Sorbara