La Notte delle Muse promuove nell’ Area Archeologica Leucopetra di Lazzaro cultura, tradizione e creatività: La mostra è ancora visitabile presso il Museo Archeologico Leucopetra 

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La nota associazione culturale calabrese il Laboratorio delle Arti e delle Lettere “Le Muse” di Reggio Calabria, continua i suoi importanti eventi di stagione.

“La Notte delle Muse…nell’ Area Archeologica Leucopetra di Lazzaro” ha dichiarato il presidente Muse prof. Giuseppe Livoti, è nata dalla proposta effettuata alcuni mesi fa all’assessore alla cultura di Motta San Giovanni dott.ssa Enza Mallamaci. Nella nostra idea il progetto di far aprire in una notte di agosto un sito importante e forse poco conosciuto, che ben custodisce e tutela il Comune di Motta San Giovanni ovvero l’Area Archeologica Leucopetra di Lazzaro. La proposta, ha fatto si che si creasse una attenta sinergia tra un’amministrazione ed un’associazione culturale libera ed indipendente come “Le Muse”.

Grande accoglienza dunque dell’amministrazione che così ha dato la possibilità di creare una serata-evento che ha avuto per tema le Muse, le nove sorelle, tutte figlie di Zeus e di Mnemosine (la “Memoria”) e la loro guida Apollo. Un modo per ribadire l’importanza delle “muse” nella religione greca poichè esse rappresentavano l’ideale supremo dell’Arte, intesa come verità del “Tutto” ovvero l’«eterna magnificenza del divino». Dunque un luogo magico questo  Parco archeologico prossimo al torrente San Vincenzo di Lazzaro, dove scavi recenti hanno riportato alla luce parte di una villa romana: sei stanze, tre delle quali pavimentate con mosaici romani, scenario di un  episodio che ricorda come in questa stessa area trovò accoglienza Cicerone, ospite presso la villa romana dell’amico Publio Valerio. Il famoso retore filosofo, dopo la morte violenta di Cesare, temendo per la propria vita, nel 43 a.C. decide di fuggire in Grecia. Mentre è in viaggio per mare una tempesta lo costringe a rifugiarsi a Leucopetra, dove Publio Valerio lo soccorre offrendogli un soggiorno sicuro prima di ripartire. Nelle Lettere ad Attico e nella prima Filippica Cicerone cita la sua permanenza nel luogo, esaltandone l’accoglienza trovata. La serata ha visto la presenza tra le ore 21 e le ore 24 di circa 400 persone, un successo commenta Livoti poiché abbiamo creato la curiosità di vedere all’interno di una emergenza storica e archeologica importante, anche un racconto tra pittura, oreficeria e narrazioni. Nei saluti istituzionali del sindaco dott. Giovanni Verduci la contentezza di avere innescato la curiosità con il pubblico presente per un momento da assaporare con i sensi e che vede l’amministrazione attenta alla cultura, mentre per l’assessore Enza Mallamaci il ribadire l’attenzione dell’associazione culturale “Le Muse” per il territorio di Motta e Lazzaro, attenzione che in questi ultimi anni ha visto la creazione di momenti di alto livello formativo sul territorio. La dott.ssa Simona Accardo archeologa, specializzata in didattica e da quest’anno attiva anche nel comune di Motta San Giovanni con attività didattiche e laboratoriali presso l’area archeologica e il Museo Leucopetra si è soffermata sul ruolo di questo importante parco, avendo condotto, per conto dell’ allora soprintendenza archeologica della Calabria,  le campagne di scavo archeologico che hanno riportato alla luce i resti della villa romana e dell’abitato tardoantico oggi visibili nell’area archeologica. Oggi, dice, con la mia Associazione Rhegion Archeocultura attiva a Reggio Calabria nella valorizzazione dei beni archeologici e culturali offriamo un servizio guide che è utile e necessario per una attenta conoscenza del Parco. Ed ancora il prof. Saverio Verduci ha conversato sulla zona geografica di Lazzaro, denominato “Leucopetra”, antico toponimo di origine greca, che significa “pietra bianca”. Già citato nella Tabula Peutingeriana, la mappa più famosa dell’antichità, indica un imponente costone di roccia spiovente sul mare, alto 150 mt, che domina il promontorio di Capo d’armi. Questo luogo rappresenta da millenni una sorta di confine naturale: non a caso dal 1867 è sede di un faro per la navigazione marittima, fra il territorio della città metropolitana di Reggio e le rive del basso Jonio. Ed ancora la serata ha visto un viaggio nel mondo dell’oreficeria magno- greca con le raffinate creazioni dell’orafa Wanda Simone che per l’occasione ha creato monili dalle grandi fogge ispirandosi alla natura, all’apotropaico, al senso del religioso, inediti pezzi unici che sono stati indossati in diversi momenti da ben 14 modelli, ovvero donne ed uomini che provenivano dalle tre frazioni del Comune di Motta San Giovanni. Di grande atmosfera i momenti di letture teatrali con le attrici Emanuela Barbaro, Clara Condello, Paola Infortuna, Margherita Modafferi che hanno fatto delle  incursioni poetiche ispirandosi alle Muse, alle divinità femminili della religione greca ed ai loro racconti, ricordando la specializzazione di ciascuna musa nei vari generi, in modo che potessero essere invocate singolarmente per esercitare la loro ispirazione e protezione. L’area archeologica ha visto anche un racconto collegato alla identificazione delle Muse Urania, Polimnia, Calliope, Tersicore, Clio, tra pittura e fotografia con le opere inedite create dalle artiste calabresi Margherita Battaglia, Cristina Benedetto, Patrizia Crupi, Emanuela Lugarà, Grazia Papalia, Francesca Perina, Tina Nicolo’ le quali hanno raccontato al pubblico le qualità iconografiche ed estetiche del soggetto scelto. Le opere pittoriche per questa estate sono state spostate presso il Museo Archeologico di Lazzaro per permettere cosi una visione tra passato e contemporaneità. Un viaggio per questa prima edizione che speriamo possa ripetersi negli anni a venire, itinerario che tra l’altro ha seguito un percorso di brani collegati all’area grecanica con la cantante Francesca Anglisano e sul mito con l’interprete Margherita Modafferi. Valorizzazione del luogo e conoscenza della propria identità storico-artistica ha dato vita ad un momento di fruizione che nell’idea del presidente Livoti potrà continuare nel tempo anche in altre realtà.

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