A Nicotera, all’indomani del sequestro della Magistratura, si ripara la fogna comunale che sversava illegalmente da 45 giorni. A Nicotera, all’indomani del sequestro della Magistratura, si ripara la fogna comunale che sversava illegalmente da 45 giorni.

A Nicotera, all’indomani del sequestro della Magistratura, si ripara la fogna comunale che sversava illegalmente da 45 giorni.

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Perdita da 45 giorni magicamente riparata all’indomani del sequestro giudiziario

Dopo aver avvelenato i terreni, i fossi, i torrenti e il mare, con l’intervento di sequestro delle aree degli impianti fognari comunali di Nicotera Marina da parte della Magistratura, si riscontrano i primi effetti contro questi atti criminali.

Per la fogna comunale che sversava da 45 giorni con un danno ambientale e per la salute, denunciato a tutti i livelli con articoli e filmati, con il Comune di Nicotera faceva orecchie da mercante, è dovuta intervenire l’Autorità Giudiziaria, guidata dal Procuratore del Repubblica Camillo Falvo, per porre fine allo scempio fognario.

Una vergognosa pagina di criminalità ambientale che non ha più giustificazioni e che va perseguita con la forza della legge. C’è voluta l’Autorità Giudiziaria per porre fine allo scempio, dopo 45 giorni di tergiversazioni e sversamenti di fogna, calcolata in milioni e milioni di litri finita nei terreni, nei fossi, nelle falde acquifere e a mare distruggendo un ecosistema delicatissimo, alimentando i veleni che in mare fanno da nutrimento per le fioriture algali.

La salute pubblica messa ad alto rischio senza alcun provvedimento da parte del Sindaco Marasco, omertoso su tutto quanto accaduto in questi 45 giorni senza alcun comunicato, post, avviso per giustificarsi, sversando la fogna comunale in piena estate fino ad oggi senza un provvedimento a tutela della salute pubblica e dell’ambiente.

Un fallimento colpevole per aver sottovalutato e spesso ostacolato le inchieste giornalistiche che, con filmati inoppugnabili hanno documentato lo scempio ambientale, finanche nella foce del torrente San Giovanni che sfocia a mare, risanato dall’intervento di bioattivazione facendo ricomparire i pesciolini, le rane, i granchi, gli uccelli e fauna varia, oggi tutta distrutta e uccisa dall’incuria municipale. La Procura della repubblica ha preso in carico le inchieste giornalistiche, attivandosi con i recenti provvedimenti penali di sequestro probatorio notificati al Sindaco Giuseppe Marasco e alla sua scellerata Amministrazione Comunale.

 

 

 

 

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