Pellegrinaggio a San Luca: fede, cultura e identità. Un cammino guidato da Maria e da testimoni del territorio

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In occasione della Giornata Mondiale delle Missioni, il pellegrinaggio a San Luca, nel cuore dell’Aspromonte, ha rappresentato un evento carico di significato. Un momento in cui fede, cultura e memoria si sono intrecciate, offrendo ai partecipanti un’occasione di riflessione profonda sull’importanza della guida di Maria nella nostra povertà spirituale e sull’urgenza, oggi più che mai, di essere missionari nel quotidiano.

La guida di Francesca Moricca: un cammino tra spiritualità e consapevolezza culturale

L’iniziativa è stata promossa e guidata con passione da Francesca Moricca, procuratrice della Carovana di San Pietro di Caridà e responsabile del progetto “Un volto nuovo per Polsi”. Con la sua dedizione instancabile, Francesca ha saputo offrire non solo una guida spirituale, ma anche culturale e sociale, capace di unire comunità diverse in un’unica esperienza di fede vissuta.

Hanno preso parte al pellegrinaggio numerosi fedeli provenienti da San Pietro di Caridà, San Pierfedele, Piscopio e Cinquefrondi, accomunati dal desiderio di riscoprire le radici spirituali e culturali del territorio.

Fede e accoglienza: l’anima del pellegrinaggio

Il cammino ha preso il via con preghiere e canti popolari dedicati alla Madonna di Polsi, espressione di una religiosità semplice, autentica e profondamente radicata nella tradizione calabrese. L’arrivo a San Luca ha segnato un momento centrale del pellegrinaggio: i pellegrini sono stati accolti calorosamente dalla comunità locale e hanno partecipato a una celebrazione presso la Chiesa di Santa Maria della Pietà, luogo simbolico di spiritualità e riflessione.

Sulle orme di Corrado Alvaro: cultura e identità calabrese

Un momento di grande valore culturale è stata la visita alla casa natale di Corrado Alvaro, dove Francesca Moricca ha letto e commentato alcuni brani tratti da “Gente in Aspromonte”. Le parole dello scrittore sono diventate spunto per riflettere sulla condizione del Sud, sull’identità calabrese e sull’importanza della cultura come chiave per comprendere e valorizzare le proprie radici.

La Santa Messa e l’incontro tra margini e centro

Il pellegrinaggio ha raggiunto il suo culmine con la Santa Messa celebrata da Don Gianluca Longo, in una cornice di grande partecipazione e raccoglimento. Particolarmente significativa è stata la presenza di Sebastiano Vottari, procuratore della carovana di San Luca, a testimoniare un simbolico abbraccio tra due territori – San Pietro di Caridà e San Luca – agli estremi della provincia reggina, spesso marginalizzati, ma portatori di una fede autentica e di una bellezza nascosta.

Michele Nasso: raccontare l’invisibile, dare voce alla semplicità

Accanto ai protagonisti del cammino, anche Michele Nasso, editore del blog “La bella Cinquefrondi”, ha dato un contributo fondamentale. Con sensibilità e attenzione, ha saputo catturare le emozioni del pellegrinaggio, raccontando la semplicità e lo stupore dei luoghi attraverso lo sguardo di chi li ama e li vive. Il suo lavoro di narrazione digitale ha permesso di dare visibilità a una Calabria autentica, spesso poco conosciuta persino agli stessi calabresi. Michele si fa così portavoce di un popolo silenzioso, restituendo dignità e bellezza a territori che hanno ancora tanto da raccontare.

Un segno di rinascita e speranza

Questo pellegrinaggio non è stato solo un momento di fede, ma anche un’iniziativa di rinascita, in cui spiritualità, cultura e storia si sono fuse in un’esperienza condivisa. San Luca e il Santuario di Polsi sono emersi come luoghi simbolici di incontro, accoglienza e trasformazione, capaci di parlare al cuore di chi cerca un senso profondo nel proprio cammino di vita.

La forza delle nuove generazioni

Di particolare rilievo è stata la presenza attiva di giovani e donne, che hanno espresso la volontà di riscoprire luoghi, tradizioni e spiritualità spesso rese invisibili da anni di silenzio o stereotipi. La loro partecipazione ha rappresentato un segno concreto di speranza, evidenziando la necessità di coinvolgere sempre più le nuove generazioni nella custodia della propria identità e nella costruzione di una fede vissuta.

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