Le Muse raccontano come il Bergamotto di Reggio Calabria è  IGP –  Indicazione Geografica Protetta 

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L’Associazione culturale “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria entra nel suo 26esimo anno di attività ed inizia la nuova programmazione.

Il presidente Giuseppe Livoti, domenica scorsa, in apertura di evento ha ricordato come “Le Muse” si proiettano ancora una volta nella città di Reggio Calabria e nella regione Calabria sviluppando idee, concetti e prospettive in cui esaltare le forze creative ed intellettuali dei territori. Partiamo con il primo appuntamento, continua Livoti, nell’attesa di inaugurare ufficialmente il nuovo Anno Sociale momento in cui ci sarà la classica consegna del Premio Muse ad un volto nazionale, nome che verrà presentato nei prossimi giorni.

Domenica l’argomento scelto è stato “Il Bergamotto di Reggio Calabria IGP – Ritorno in Europa: dalle corti reali del ‘700 al marchio di qualitá europeo odierno” ed ha visto come ospiti varie personalità che ne hanno descritto storia, proposte e finalità di un agrume che rappresenta la Calabria nel mondo.

Il prof. Rosario Previtera, agronomo e presidente del “Comitato promotore per il Bergamotto di Reggio Calabria IGP” sin da subito ha ribadito come fare diventare IGP il bergamotto è un successo che ci inorgoglisce tutti. Abbiamo così un nuovo senso di responsabilità che porta tutti a promuovere un prodotto che è si di Rc ma occorre dire con correttezza che si produce negli Stati Uniti, in alcuni paesi dell’Africa, del Brasile, dell’Argentina, della Basilicata e di altri territori: il micro clima reggino dà al prodotto delle caratteristiche diverse e questo lo  rende unico rispetto agli altri. Purtroppo, oggi, si fa anche confusione e la fanno spesso anche gli stessi calabresi che confondono la “combava” o limetta kaffir, pianta della famiglia delle Rutacee diffusa nel Sud-est asiatico, nelle isole minori dell’Oceania, nel sud della Cina e in alcune zone dell’Asia meridionale con il “bergamotto” e tutto questo, – ha ribadito con fermezza Previtera – non deve accadere soprattutto da parte delle istituzioni. L’IGP – l’Indicazione Geografica Protetta è una importante vittoria per i bergamotticoltori e per un’intera area ed il percorso verso l’IGP rappresenta molto di più di un riconoscimento burocratico. Un’intera area, trova nel bergamotto, non solo, una coltura agricola d’eccellenza, ma una vera e propria espressione culturale e identitaria che si basa sul rispetto di tutti quegli agricoltori che hanno lavorato con passione e rispetto. Dopo tanti ricorsi il riconoscimento è avvenuto il 5 giugno 2021 in occasione della Giornata dell’Ambiente ed è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 18 ottobre 2025. L’IGP garantirà una maggiore protezione del prodotto, promuovendo al contempo la sua diffusione sui mercati nazionali e internazionali poiché lo stesso marchio lo promuove nelle modalità istituzionali. Speriamo non che nessuno nei prossimi 30 giorni faccia ulteriore ricorso solo per fini imprenditoriali e dunque personali e non di settore ha concluso Previtera poiché tutto questo crea solo amarezza e divisioni.  Il prof. Filippo Arillotta, autore de “La storia fantastica del Bergamotto di Reggio Calabria”(Ed. Kaleidon) ha fatto riflettere il numerosissimo pubblico su quando è nato il Bergamotto, dove è stata la sua prima diffusione e su che uso se ne faceva. Un racconto fra il XVII e il XVIII secolo, fra re, letterati, cuochi, botanici e scienziati ed attraverso decine di testimonianze contenute in testi dell’epoca  ricostruendo informazioni inedite.  Arillotta ha ribadito come per la prima volta i documenti ritrovati vengono raccolti e armonizzati a costituire un racconto, frutto di una ricerca pluriennale nelle biblioteche di tutto il mondo che però, mettono in evidenza come la prima produzione e rappresentazione del bergamotto la si trova nella Corte Medicea a Firenze, sotto Cosimo III dei Medici che fa realizzare affreschi in cui si evince la produzione nelle ville suburbane. Ed ancora nel periodo del Grand Tour esistono dei taccuini di viaggio in cui -l’agrume – è rappresentato sia in momenti istituzionali che, nei classici usi medici, cosmetici e tanto altro. Non sfatiamo un mito ha concluso, ma, per la correttezza delle fonti, occorre fare chiarezza su una storia che affascina anche noi reggini.

Il prof. Vincenzo Malacrinò docente di Biologia e Microbiologia – si è soffermato sul bergamotto che oggi è  momento importantissimo  essendo l’IGP, un punto di arrivo. Negli altri paesi da una -pietra si fa una storia- mentre da noi da una -storia si fa una pietra-: tutto questo non fa altro che affossare un settore che è in affanno ha sostenuto Melacrino’. “Il bergamotto” è un essere vivente che va rispettato ed è uno spettacolo della natura  che ha delle proprietà biologiche e chimiche: polifenoli poichè il succo e la polpa ne sono ricchi tra cui la naringenina e l’esperitina; i composti statino-simili, due derivati del colati, la melitidina e la brutieridina, esclusivi del bergamotto e hanno dimostrato di avere un’attività simile alle statine, aiutando a regolare il colesterolo. Ed ancora

acido citrico, fonte naturale di acido citrico, che conferisce un sapore acidulo e Vitamina C che supporta il sistema immunitario. Alla Muse una serata che ha visto anche la presenza del musicantore Fulvio Cama che ha presentato il “Bergaliuto” unico strumento al mondo realizzato in legno di bergamotto. Uno strumento costruito da me per il Museo dello Strumento Musicale – ha evidenziato Cama – che accompagna una musicalità che sa di Calabria con legno di bergamotto che non è solo momento olfattivo ma, anche struttura tecnica che amplifica storie e partiture da me scritte, che amo eseguire in tutto il mondo. Presenti anche  gli artisti soci Muse che hanno realizzato per un progetto che verrà presentato prossimamente, un inedito logo sul bergamotto coinvolgendo Francesca Avenoso, Margherita Battaglia, Cristina Benedetto, Patrizia Crupi, Cinzia Ferro, Manuela Lugarà, Rossella Marra, Tina Nicolò, Grazia Papalia, Francesca Perina. Gli artisti hanno trattato l’agrume attraverso una rappresentazione tra il figurativo e l’informale con incursioni ceramici e fotografici, dimostrando la versatilità della comunicazione artistica che si presta alla promozione di un prodotto di identitario.  L’incontro è servito così a focalizzare questo momento di grande importanza e di rivalutazione che coinvolge il comparto agricolo regionale, poichè l’Indicazione Geografica Protetta del  Bergamotto di Reggio Calabria, sarà utile e necessaria per dare nuovo slancio e vitalità al nostro -oro verde-.

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