Sindaco di Nicotera: passa al PC. Sanata la casa del caso politico. Legalità o conflitto di ruoli? Chirico evidenzia il problema trasparenza. Sindaco di Nicotera: passa al PC. Sanata la casa del caso politico. Legalità o conflitto di ruoli? Chirico evidenzia il problema trasparenza.

Sindaco di Nicotera: passa al PC. Sanata la casa del caso politico. Legalità o conflitto di ruoli? Chirico evidenzia il problema trasparenza.

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il primo marzo 2024 il Sindaco di Nicotera era stato raggiunto da una ordinanza di demolizione della sua abitazione per una serie di difformità e abusi edilizi.il 28 novembre 2025 è stato affisso all’albo  l’avviso del rilascio del Permesso a Costruire in sanatoria avvisando che” Chiunque ha interesse legittimo può prendere visione del provvedimento presso questo ufficio comunale e ricorrere contro il rilascio del medesimo, in quanto in contrasto con le disposizioni di legge e regolamenti“.  (?)
Francesco Chirico, un nicoterese che vive e lavora a Torino nella pubblica amministrazione, ma che rientra spesso al suo amato paesello, pone domande sulla SANATORIA AL SINDACO MARASCO: legalità o conflitto di ruoli? Le norme non bastano. La questione del patto morale di una comunità. La pubblicazione sull’albo pretorio del Comune di Nicotera del Permesso di costruire in Sanatoria n. 28/2025, rilasciato il 27 novembre all’attuale sindaco Giuseppe Marasco, non è un semplice adempimento tecnico. È un passaggio che, in un territorio normale, scorrerebbe senza rumore. Ma a Nicotera – un Comune segnato da anni di crisi amministrative, sfiducia diffusa e trasparenza faticosa – questa notizia porta con sé una domanda inevitabile: cosa significa essere garanti dell’interesse pubblico quando si è anche parte in causa in un procedimento edilizio?
Il fabbricato oggetto della sanatoria si trova in contrada Passo, frazione Badia. La procedura riguarda difformità legate ad una concessione edilizia del 2002. Nulla di illegittimo, almeno in principio. La legge prevede sanatorie, valutazioni tecniche, percorsi ben definiti che valgono per ogni cittadino, sindaco compreso.
Ma la legalità, da sola, non basta a sciogliere il nodo politico, etico e simbolico che questo episodio apre. Perché qui non è in discussione il contenuto del permesso, ma la sovrapposizione tra ruolo istituzionale e interesse privato.
Prosegue Chirico. La linea di confine è sottile, e la credibilità delle istituzioni si gioca proprio lì: nel modo in cui quella linea viene tracciata, rispettata e mostrata pubblicamente.
In un Comune dove la fiducia è già fragile, ogni atto che tocca chi amministra pesa il doppio. E la domanda che oggi molti cittadini si pongono è semplice e legittima: il procedimento è stato trattato con tutte le garanzie necessarie per evitare anche solo l’ombra di un conflitto di interessi? È una domanda che non può essere archiviata come “polemica”. È la base stessa del rapporto democratico tra cittadini e istituzioni.
Per questo è fondamentale che il Comune di Nicotera renda pubbliche tutte le fasi del procedimento, senza eccezioni né omissioni; spieghi quali misure di astensione o delega sono state adottate per impedire che il sindaco interferisse, anche indirettamente, con gli uffici; certifichi che la pratica è stata gestita da personale non soggetto a rapporti gerarchici che potessero condizionare valutazioni e decisioni; garantisca pieno e immediato accesso a documenti, relazioni, pareri e verifiche, come previsto dalla legge.
Non si tratta di mettere qualcuno sotto processo mediatico. Si tratta di difendere il principio più prezioso di ogni comunità democratica: la fiducia nel fatto che chi governa agisce sempre e solo nell’interesse pubblico. Ed è qui che entra in gioco il tema decisivo: il patto morale tra istituzioni e cittadini. Un patto non scritto, ma essenziale. Un patto che a Nicotera si è incrinato nel tempo, sotto il peso di abusi edilizi tollerati, macerie amministrative mai spiegate e decisioni percepite come opache. Quando questo patto si indebolisce, ogni atto – anche il più tecnico – diventa un simbolo. E la sanatoria del sindaco rischia di essere letta come l’ennesimo corto circuito istituzionale: il controllore che diventa controllato, l’istituzione che parla un linguaggio bifronte.
Conclude Chirico. Per evitare questo esito non bastano le carte. Serve un gesto politico. Serve che chi guida il Comune parli chiaro, anticipi i dubbi, sciolga le ombre, spieghi pubblicamente ogni passaggio. La trasparenza non è un allegato amministrativo: è un comportamento quotidiano. È un modo di stare nelle istituzioni. Perché la legalità si misura nelle procedure, ma la credibilità si misura nelle scelte. E oggi, più che mai, Nicotera ha bisogno di scelte limpide, coraggiose, inequivocabili.
Il documento in sanatoria non è la vera questione. La vera questione è se, in questa comunità, il patto morale tra istituzioni e cittadini può ancora essere ricostruito. E la risposta dipende da ciò che accade adesso: da quanto chi amministra saprà dimostrare, con atti e parole, che l’interesse pubblico viene prima di tutto. Sempre.
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