IL COLONNELLO ENRICO PIGOZZO CONSEGNA IL DIPLOMA DELLA MEDAGLIA MAURIZIANA

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Il Presidente della Repubblica, On. Sergio Mattarella, su proposta del Ministro della Difesa, ha concesso al Magg. CC Arcangelo Minei e al Lgt C.S. CC Rosario Malara la Medaglia d’Oro Mauriziana, istituita da Re Carlo Alberto nel 1839, al merito di dieci lustri di lodevole carriera militare, nonché per eccezionali pregi conseguiti durante il periodo di comando e il perdurare degli anni di servizio. Solenne e sobria cerimonia a Reggio Calabria, in Piazza d’Armi del Comando della Scuola Allievi Carabinieri, davanti al Battaglione della caserma schierato per l’alzabandiera e per il conferimento dell’onorificenza.  Il Colonnello Enrico Pigozzo, Comandante dell’Istituto di formazione, dal Capitano Cosimo Sframeli, Presidente dell’Associazione del “Nastro Verde” Sezione Calabria, e dal Dott. Filippo Piccione, Socio del “Nastro Verde”, ha consegnato il diploma della Medaglia d’Oro Mauriziana al Magg. CC Arcangelo Minei e al Lgt C.S. CC Rosario Malara, che si sono distinti per la lodevole e meritevole condotta durante il servizio d’istituto prestato a difesa della Legge e delle Istituzioni dello Stato per la gente e con la gente. Splendida opportunità di riconoscersi e ritrovarsi nei preziosi valori della tradizione dell’Arma dei Carabinieri e delle Forze Armate.

La memoria e gli onori a coloro che alla Patria sacrificarono gli anni più belli e il sogno di una esistenza ancora tutta da vivere, senza nulla avere chiesto in cambio. Il ricordo della solitudine che accompagnava le notti dei più coraggiosi e l’emozione che strozzava la gola dei più forti. Le nostre radici sono profonde e consentono sempre un nuovo fiorire, alimentato e vivificato delle certezze profetiche, gelosamente custodite dalla nostra Istituzione. Con il Colonnello Enrico Pigozzo, oltre tutti gi Allievi Carabinieri schierati, erano presenti gli Ufficiali, i Marescialli, i Sovrintendenti, Appuntati e Carabinieri del “quadro permanente” della Scuola.

Le FF.AA., protagoniste del proprio tempo, sono chiamate a difendere anche l’originaria esperienza del bello, prolungata nell’etica. La bellezza non rimanda al sentimento di piacere, ma all’amore di verità. E calza a proposito la locuzione di Orazio: Dum loquimur fugerit aetas: carpe diem, quam minimum credula postero”, che invita a vivere sapientemente il presente e non a prenderlo con leggerezza, a impiegare appieno il tempo che si ha, con responsabilità e senza sciuparlo. Non, quindi, un invito al mero godimento del piacere, del divertimento senza misura e senza giudizio, ma a non sprecare la bellezza della vita.

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