Cotta o cruda la cipolla può agire da diuretico, antisettico, espettorante, digestivo, ipoglicemizzante, ma anche come afrodisiaco. E se non piace l’odore, basta condirla con un pò di olio e limone.
Sarà questo il tema dominante del festival del Sud-Valentia in festa, la manifestazione regionale che si svolgerà dal 20 al 22 ottobre 2025 al Valentianum di Vibo Valentia. Durante l’evento, infatti, l’antropologo Pino Cinquegrana racconterà la cipolla di Tropea attraverso il suo ultimo lavoro, “Oro rosso di Calabria” edito da Libribritalia.
Questa è una breve anticipazione.
“La cipolla rossa di Tropea è il nome dato alla cipolla rossa (Allium cepa) coltivata tra Nicotera, in provincia di Vibo Valentia, e Campora San Giovanni, nel comune di Amantea, in provincia di Cosenza, e lungo la fascia tirrenica. Viene prevalentemente prodotta tra Briatico e Capo Vaticano. Le particolari sostanze contenute nei suoli di questa zona la rendono anagraficamente dolce. ha una storia di oltre 5000 anni. Le sue origini non sono così chiare, anche se verosimilmente la sua terra d’origine sembra essere l’Asia minore e sembra che sia stata introdotta in Egitto dai Caldei, da dove si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo. Tondo piatta o precoce, mezza campana o medio-precoce, allungata o tardiva. Se ne coltivano innumerevoli varietà, dal tipo bianco e grosso, detto di Spagna, al tipo che viene appositamente seminato tardi, poco innaffiato, per ottenere dei bulbi piccoli: le cipolline che poi si mettono sottaceto. Sul mercato le varietá più pregiate sono: la cipolla rossa di Tropea, la cipolla gialla napoletana, la cipolla bianca di Cannara.
La cipolla rossa, pregiata per il suo sapore unico e dolce, determinato in particolare dalla consistente presenza di zuccheri tra i quali glucosio, fruttosio, saccarosio contribuisce alla dieta alimentare con circa 20 calorie per 100 grammi di prodotto fresco.Il suo utilizzo principale è quello di alimento e condimento, ma è anche adoperata a scopo terapeutico per le proprietà attribuitele dalla scienza e dalle tradizioni della medicina popolare. Contiene un olio volatile acre e, che irrita gli occhi e provoca irritazioni. Nei confronti dei terreni, pur dimostrando una larga adattabilità, la cipolla predilige quelli di medio impasto, tendenzialmente sciolti. Si adatta anche ai terreni argillosi, purché freschi, profondi e ricchi di sostanza organica e trova le condizioni ottimali di coltivazione quando il pH è pari a 6-7. La semina avviene dopo la metà di agosto e fino a metà ottobre, direttamente nel campo. Si copre con tessuto-non tessuto o tessuto nero ombreggiante, per mantenere l’umidità del terreno. Innafiatura periodica fino al trapianto, che avviene dai primi di novembre fino ai primi di aprile. I principi attivi contenuti nel suo tronco grosso e corposo ( Vit. A, B1, B2, PP, C e E), un’alta quantita’ di Fosforo e Magnesio, enzimi e olii essenziali, per un totale di oltre 150 sostanze attive.La cipolla rossa di Tropea, una delle più apprezzate per il suo caratteristico sapore dolce, classificata come: “Tropea rossa tonda” detta anche “Calabrese Tonda” o “Tropeana tonda”; “Tropea rossa lunga” o “Tropeana lunga”. In Egitto la cipolla, al pari dell’aglio, rivestiva carattere di sacralità, al giuramento prestato su una pianta di cipolla. soprattutto perché, come scriveva Tanara, aveva “facoltà di germogliare, far fiore senza essere in terra”. Ma gli Egizi, pare, apprezzavano la cipolla anche per la proprietà di allontanare mosche e zanzare, assai numerose lungo il Nilo mentre le donne, sull’esempio della imperatrice Nefertiti, usavano adornarsi il capo con i loro fiori.
I Caldei, popolo con lunga tradizione di rituali magici e astronomici, diversi secoli dopo, ancora utilizzavano la cipolla come pianta propiziatoria per il buon esito dei loro incantesimi. Fu apprezzata anche dai Greci, come testimoniano le commedie di Aristofane. Secondo Gaio Plinio Secondo (Caius Plinius Caecilius Secundus), conosciuto come Plinio il Vecchio, scrittore e naturalista romano nella sua “La Naturalis historia” , che conta 37 volumi non c’era mezzo piu’ potente per favorire la diuresi ed eliminare i cloruri, mentre mangiata cotta diventava un ottimo lassativo. Le differenze fra la cipolla cotta e quella cruda non si limitano a questo e tale ortaggio apparentemente “buono” solo in cucina, puo’ costituire una fonte di sorprese in ambito preventivo e terapeutico. La cipolla appare citata come medicamento nel papiro di Ebers (scoperto da G. Ebers nel 1872). Questo papiro è un importane documento (vedi Cap IV) da cui si può capire come si curavano gli antichi egizi. In questo papiro la pianta in questione veniva descritta come utile per favorire la digestione e uno dei cibi preferiti. Nella medicina contadina la cipolla era importante come e forse più dell’aglio: tagliata al momento o triturata ed amalgamata al burro contrastava la puntura di insetti; questo unguento si usava anche contro le emorroidi o, d’inverno, contro i geloni. C’è chi utilizzava le cipolle sotto aceto per far scomparire le macchie della pelle. La cipolla veniva usata, non solo topicamente, ma anche mangiandola in quanto si credeva avesse molteplici proprietà: Per esempio era consumata cruda o cotta contro la ritenzione vescicale nei soggetti affetti da ipertrofia prostatica, per questa patologia erano anche consigliati decotti di prezzemolo, asparagi e gramigna”.