“In acque limpide si pesca meglio. Purtroppo, c’è chi ha interesse a intorbidirle per ragioni politiche, ma noi facciamo chiarezza sull’attività di pesca delle nostre marinerie.
Siamo partiti da una situazione difficile, con due scenari possibili: da un lato, il fermo pesca totale per novembre e dicembre, per esaurimento delle giornate, dall’altro, la pesca limitata oltre le 4 miglia e mezza dalla costa. Grazie al lavoro del Ministro Lollobrigida e del Sottosegretario La Pietra, siamo riusciti a ottenere un fermo retribuito a novembre e la possibilità di uscire in mare a dicembre, senza la limitazione delle 4 miglia e mezzo.
Per contestualizzare, inizialmente per il 2025 era previsto un taglio delle giornate di pesca per lo strascico nel Tirreno di circa il 40%. Dopo settimane di lavoro intenso, grazie all’impegno del Governo, siamo riusciti a negoziare con la Commissione Europea per evitare questo taglio e trovare misure compensative alternative.
Abbiamo mantenuto le stesse giornate di pesca del 2024, monitorando costantemente il consumo delle giornate disponibili. A luglio, quando abbiamo visto uno sforamento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, abbiamo deciso, **in accordo con le associazioni, di ridurre prudentemente le giornate di pesca* da 5 a 4, *per non rischiare di esaurirle prima della fine dell’anno.
In seguito, a ridosso del fermo obbligatorio, la Commissione ci ha comunicato che la misura per la protezione del 20% dei riproduttori di nasello, che prevedeva 5 zone proibite alla pesca, non era considerata sufficiente per raggiungere l’obiettivo, e che sarebbe stato necessario introdurre un ulteriore divieto di pesca fino a 4,5 miglia dalla costa, pena la cancellazione delle giornate rimanenti per novembre e dicembre. *Una misura che abbiamo ritenuto inattuabile e che è stata respinta con forza da tutte le associazioni di categoria.*
Grazie anche al supporto di dati scientifici, è stata proposta una soluzione alternativa: un fermo pesca retribuito fino al 30 novembre, il divieto di pesca del nasello per i palangari a novembre, e la sospensione della pesca sportiva del nasello per due mesi. Questa proposta è stata accettata dalla Commissione, permettendo ai nostri pescatori di rimanere fermi per un mese, ma con il supporto economico, e di tornare in mare a dicembre, senza la limitazione delle 4 miglia e mezzo.
Si è consapevoli che l’ideale sarebbe stato poter pescare tranquillamente anche a novembre e dicembre, ma questo è sicuramente un risultato positivo, soprattutto se paragonato alle condizioni iniziali.
Infine, voglio rassicurare i nostri pescatori riguardo ai pagamenti del fermo pesca: quelli relativi al 2023 sono in corso di pagamento e saranno conclusi a breve, mentre quelli del 2024 saranno saldati nei primi mesi del 2026, recuperando completamente il ritardo che abbiamo trovato al nostro insediamento.
Per quanto riguarda la Calabria – ha aggiunto l’eurodeputato calabrese – la nostra regione ha a disposizione 3 milioni di euro dal Fondo FEAMP per la pesca, ma ad oggi ha certificato solo 500.000 euro di spesa. Se queste risorse non vengono spese entro il 31 dicembre, rischiamo di perderle. Appena si insedierà la nuova Giunta regionale, chiederemo all’assessore di riferimento di impegnare tempestivamente queste risorse, per aiutare concretamente le marinerie calabresi e fare in modo che questi fondi non vengano sprecati. Non possiamo permetterci di perdere una simile opportunità per questo importante settore.”

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