La manifestazione Expo Fata promossa dalla Fondazione Eugenio Mancuso e dalla Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, svoltasi presso il Mercato Agroalimentare della Calabria – Comalca, si è chiusa col focus sulla qualità dell’offerta turistica della Calabria, fra tradizione e cambiamento, con la presentazione del progetto Enotria: da terra di vino a patria della Dieta Mediterranea, studi e indagini dei delegati Michelangelo Frisini e Marco Borgese dell’associazione direttori d’albergo della Calabria.
Introduzione del decano ADA Calabria Michelangelo Frisini e segretario generale della Fondazione Eugenio Mancuso
Il tema scelto per questo convegno, l’offerta turistica della Calabria tra tradizione e cambiamento, è di grande suggestione e rappresenta il nodo centrale dello sviluppo futuro della nostra terra, vale a dire l’alleanza strategica tra agricoltura, turismo e ambiente che costituiscono un’unica filiera, anche se ogni settore presenta le sue peculiarità.
Noi oggi concentriamo la nostra attenzione sul turismo che sempre di più si sta dimostrando un comparto essenziale per l’economia del nostro Paese, rappresentando il 13 per cento del PIL e garantendo oltre 3 milioni di occupati. In Calabria, dove le potenzialità sono enormi grazie alle risorse naturali assolutamente uniche, registriamo incoraggianti passi in avanti, anche se spesso i dati non sono omogenei, ma che comunque ci segnalano un complessivo aumento delle presenze durante tutto l’anno.
Confortanti sono i dati dei nostri tre aeroporti ed è incisiva la campagna promozionale da parte della Regione, soprattutto grazie agli accordi con la Rai e quindi con la presenza molto fitta delle nostre località nelle principali trasmissioni dedicate al turismo e all’ambiente. L’offerta turistica della Calabria è, sulla carta, impressionante come l’alta qualità della ristorazione e della produzione agro-alimentare. Occorre costruire un sistema ancora più avanzato del turismo calabrese che coniughi la tradizione con le esigenze di cambiamento e di maggiore qualificazione professionale.
Parlando di qualificazione professionale, non possiamo non ricordare in questa sede la bella e lunga esperienza dell’Istituto Alberghiero di Soverato che all’inizio degli anni Sessanta rappresentò una grande novità per la nostra regione e che nei decenni successivi ha sfornato intere generazioni di addetti all’accoglienza e alla ristorazione.
Intervento di Marco Borgese delegato dall’ADA Calabria e project manager “Enotria: da terra di vino a patria della Dieta Mediterranea”, già promoter TDH Ministero del Turismo
La relazione dettagliata del direttore Borgese è servita per fare lo stato dell’arte dell’offerta ricettiva in Calabria e per la presentazione del progetto “Enotria: da terra di vino a patria della Dieta Mediterranea”, evidenziato il binomio indispensabile tra agroalimentare e turismo con un connubio inscindibile fra hôtellerie e ristorazione di qualità per riscoprire la destinazione turistica Calabria in chiave enogastronomica. Il progetto pilota che parte dalla Calabria, mira al rilancio del turismo italiano e a consolidare il brand del made in Italy delle eccellenze enogastronomiche, salvaguardando la bontà dei prodotti identitari certificati che rendono la nostra Dieta Mediterranea uno stile di vita salutare che non poteva non essere adottato da ADA Italia per l’intera penisola, ponendo l’attenzione su “Cultura e Salute: la Dieta Mediterranea”.
Il project manager ha presentato una visione turistica basata su due marcatori distintivi che riguardano la storia dell’antica Enotria – dal greco “terra di vino” – e la destinazione Calabria come patria che ha dato i natali alla Dieta Mediterranea, sottolineando come obiettivo progettuale quello di far conoscere la meta turistica calabrese come culla di cultura e meta ambita per i suoi prodotti identitari, cooperando con le associazioni dell’ampia filiera enogastronomica per programmare una valorizzazione degli studi scientifici effettuati a Nicotera negli anni ’50 dagli scienziati capitanati da Ancel Benjamin Keys, al fine di proporre agli ospiti dei menù che siano un viaggio sensoriale alla scoperta di uno stile di vita alimentare incentrato sull’equilibrio di nutrienti e il giusto apporto calorico dei cibi, che rendono la Dieta patrimonio immateriale dell’umanità Unesco.
Un’attenzione nei confronti della salute dell’ospite che potrebbe essere riconosciuta da un “marchio” all’impresa turistica da parte del Centro Studi Manageriali ADA “Raffaello Gattuso”, garantendo una formazione adeguata alle brigate di sala e di cucina sulla conoscenza dei prodotti certificati che devono essere valorizzati nella presentazione del piatto. Si punta a non disperdere questo patrimonio che rappresenta un valore aggiunto per il territorio, tanto da portare l’ADA ha sottoscrivere con protocollo d’intesa con l’Accademia Internazionale della Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento Biologico per proficue sinergie al fine di attrarre potenziali turisti da ogni parte del mondo, creando un sistema regionale che dia loro l’opportunità di ricevere un servizio di qualità e una scelta di materie prime certificate dalla Dieta Mediterranea, costruendo un valido esempio esportabile nelle altre regioni italiane come buona pratica.
Presentazione dell’offerta ricettiva di ADA Calabria, della Banca Dati Strutture Ricettive del Ministero del Turismo e indagine ISNART
All’evento è stata fatta la fotografia dettagliata di come l’associazione dei direttori d’albergo incide nel settore turistico regionale, giocando un ruolo determinate sui flussi turistici, sull’economia e sul pil della Calabria. Lo studio dell’osservatorio ADA mette in evidenza un contributo del 13,5% sul totale delle presenze nel 2023, generando 1.112.882 pernottamenti, di cui 70.772 stranieri, sui 7,8 milioni di presenze in Calabria secondo l’Istat. Dati che sottolineano il ruolo cruciale degli associati ADA sul turismo e la loro capacità di attrarre un numero considerevole di turisti nelle 4.259 camere e nei 12.057 posti letto gestiti, che contribuiscono all’occupazione di 1.900 figure professionali. Il dato più rilevante è il fatturato generato nel 2023 che è superiore a 81 milioni.
L’evoluzione dell’industria ricettiva italiana ha generato fino al 2025 un mercato sommerso o non rilevato nelle strutture extralberghiere, tanto da far introdurre al Ministero del Turismo la Banca Dati Strutture Ricettive che introduce parametri omogenei su base nazionale e ad ogni struttura ricettiva viene associato un Codice Identificativo Nazionale.
Questo codice obbligatorio per poter esercitare ha reso più trasparente la crescita delle strutture ricettive extralberghiere del Paese e ha generato più di 10.000 registrazioni in Calabria, facendo emergere circa 6.000 alloggi privati ad uso turistico.
BDSR – Strutture registrate in Calabria per provincia al 4 novembre ’25
Secondo un’indagine sugli affitti brevi dell’Isnart, presentata a giugno 2025 in Calabria, gli alloggi disponibili in regione nel 2024 erano oltre 17.000, con più di 564.000 notti prenotate e un indotto economico di 60 milioni di euro.

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