La sclerosi multipla (SM), chiamata anche sclerosi a placche, sclerosi disseminata o polisclerosi, è una malattia autoimmune cronica demielinizzante, che colpisce il sistema nervoso centrale causando un ampio spettro di segni e sintomi. La malattia ha una prevalenza che varia tra i 2 e 150 casi per 100 000 individui. È stata descritta per la prima volta da Jean-Martin Charcot nel 1868. La sclerosi multipla colpisce le cellule nervose rendendo difficoltosa la comunicazione tra cervello e midollo spinale. Le cellule nervose trasmettono i segnali elettrici, definiti potenziale d’azione, attraverso lunghe fibre chiamate assoni, i quali sono ricoperti da una sostanza isolante, la guaina mielinica. Nella malattia, le difese immunitarie del paziente attaccano e danneggiano questa guaina. Quando ciò accade, gli assoni non sono più in grado di trasmettere efficacemente i segnali.
Su questa brutta malattia si registrano ora due novità dal fronte della ricerca scientifica. La prima viene dal team di Richard Lu dell’ospedale pediatrico di Cincinnati grazie ad una riproduzione della ‘guaina mielinica’ – che si chiama microRna 129 m ed è stata testata su dei topolini – che serve ad isolare i nervi, permettendo la trasmissione del segnale nervoso cosi’ come la guaina di rivestimento di un filo elettrico consente il passaggio di corrente senza dispersioni. Si tratta naturalmente di uno studio preliminare i cui risultati dovranno essere confermati su pazienti.
La seconda novità invece viene dalla Clinica Fornaca e dal Dipartimento di Neurologia dell’ospedale San Luigi di Orbassano (TO) che hanno condotto uno studio pubblicato sulla rivista scientifica americana Plos One, che ha permesso di calcolare con una nuova tecnica la velocità di collegamento tra cervello e muscolo, dimostrando il grado di validità della cura in atto e il riscontro oggettivo della terapia seguita dal paziente, permettendo altresì di monitorare in modo attendibile l’evoluzione della malattia capendo se abbia arrestato o meno la sua progressione.