Negli ultimi venti anni si è assistito ad un costante processo di ridimensionamento del trasporto pubblico locale che, anche in Calabria, a causa della drammatica congiuntura economica in atto, ha significato non solo la chiusura di tutta una serie di importanti presidi ferroviari ma anche un duro colpo all’economia di un territorio come quello del vibonese, con particolare riferimento alla Costa degli Dei, che trae la sua forza maggiore dal turismo e che di certo ha invece un vitale bisogno di quelle infrastrutture (porti, aeroporti, scali ferroviari, ecc.) che sono deputate a servire i flussi turistici che interessano questa parte della nostra penisola.
Quasi perfettamente equidistante tra l’abitato urbano di Nicotera centro e la popolosa frazione di Nicotera marina, si trova lo scalo ferroviario della città, abitato da appena 20-25 famiglie. La stazione fu aperta il 21 dicembre del 1891 contestualmente all’attivazione della tratta Gioia Tauro–Nicotera della ferrovia Tirrenica Meridionale. Dal 1972, con l’apertura della variante diretta Eccellente–Rosarno, l’importanza della stazione di Nicotera è diminuita in quanto la vecchia linea costiera è utilizzata quasi esclusivamente dal traffico regionale. La stazione è servita da due binari (più un terzo abbandonato) con servizio prevalentemente passeggeri e vi fermano tutti i treni regionali della linea via Tropea. E’ inoltre collocata a pochi chilometri dalla stazione di Rosarno, stazione di diramazione della Tirrenica Meridionale gestita da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) che la classifica all’interno della categoria Silver. Un tempo fonte di lavoro – sia diretta che indiretta – per molti nicoteresi, non è adeguatamente valorizzata, situazione questa, ulteriormente aggravata dai tagli alle corse che si sono susseguiti nel tempo.
Un vero peccato se si pensa che lo scalo ferroviario di Nicotera si trova vicina a delle interessanti direttrici suscettibili di essere trasformate in altrettanti percorsi naturalistico – culturali e cioè: la strada “Preicciola” – “Tuccina” – “Madonna delle Grazie” e la strada che da Nicotera marina si inerpica verso la parte bassa del Centro storico stesso. Inoltre, in un area attigua sottostante lo scalo ferroviario, in località “Agnone” esiste una antica Cava romana (I° – IV° secolo DC), che un recente studio sui marmi antichi condotto dall’Accademia dei Fisiocratici di Siena, ha tra le altre cose collocato tra i 56 siti estrattivi di marmi colorati di tutto il territorio dell’antico Impero romano.
Sull’area della scalo ferroviario in questione, inoltre vi sono una serie di immobili di proprietà delle Ferrovie dello stato attualmente in disuso suscettibili di un certo utilizzo a fini turistici, sulla scorta di altre esperienze avviate in Italia come il Progetto Territoriale del Sistema delle Greenways della Provincia di Enna, nell’ambito del Programma Quadro di Sviluppo Italia – EX Delibera CIPE del 19 Dicembre 2002 n. 130.