Dopo il massacro di di martedì che nella provincia siriana di Idib ha causato finora 86 vittime accertate (tra cui 30 bambini e 20 donne) e durante il quale sarebbero state utilizzate armi chimiche, un eccidio che ha scosso tutto il mondo, la risposta dell’Occidente, stavolta non si è fatta stavolta attendere e dalla retorica si è passati ai fatti.
Nella notte infatti, alle ore 04.40, dopo un accurata e silenziosa preparazione, forze navali degli Stati Uniti, di stanza nel Mediterraneo, hanno lanciato 59 missili cruise verso la base siriana di Shayrat da cui si suppone che sia partito il raid nella provincia di Idib. Il missile Cruise più conosciuto – lo ricordiamo – è l’americano Tomahawk, e può portare una testata ad esplosivo convenzionale, a submunizioni o un ordigno nucleare. Ne esistono varie versioni, adattate per il lancio da terra (GLCM, Ground Launch Cruise Missile), da aereo (ALCM, Air Launch Cruise Missile), da nave (SLCM, Sea Launch Cruise Missile). A darne l’annucnio lo stesso presidente americano Donald Trump per il quale l’attacco è stato sferrato nell’interesse della sicurezza nazionale