Pino Macino, da Pupari & Pupi
Un caro amico – nient’affatto razzista anzi generoso da sempre e curiosamente di destra – mi stuzzica sullo ius soli. Non lo accetta e mostra le paure per uno stravolgimento dell’identità italiana: le tradizioni non sono acqua…i problemi arriveranno…ci saranno pretese inaccettabili e via di seguito. Continuo a pensare che c’è posto per tutti sotto il sole del pianeta. Un posto per l’Umanità è come il pane…non si nega a nessuno.
E molti degli amici che conosco e che non hanno cittadinanza italiana…che sono clandestini o semiclandestini…parlano il calabrese più che l’Italiano….avendolo appreso da italiani che non conoscono l’Italiano ed in Calabria sono i più…..Tutti poi conosciamo tanti stranieri che parlano perfettamente l’Italiano..certamente meglio di tanti loro datori di lavoro o con i quali hanno a che fare. E qui ci fermiamo alla lingua.
Poi tutti li vediamo lavorare.. e di solito lavorano eccome…Certo nessuno pensa ai cinesi…quando parliamo di stranieri…perchè lavorano, non sai nemmeno dove vivono, di solito non muoiono mai e da loro compri a poco , ti pagano affitti di Dio etc. E forse qui l’economia o la ricchezza aiuta a non discriminare. Poi pensi all’Islam – che non conosci ed a cui ti rapporti solo per gli attentati -….e tutto torna in discussione. La paure hanno spesso doloroso fondamento ma è la ragione che deve prevalere. E la ragione sta nelle regole – che tutti dobbiamo rispettare.
E se scriviamo regole dobbiamo avere la forza di farle applicare. E cesseranno anche le paure….Perchè caro amico…dietro le paure c’è sempre un pregiudizio. E ti assicuro che se qualcuno ci raccontasse che domani cinque milioni di americani provenienti dal Texas, dalla Carolina, dallo Stato di New York, decidessero di risiedere in Italia e qui facessero nascere i pargoletti tricolori invece che a stelle e strisce…..difficilmente ci sarebbe una levata di scudi….nemmeno da parte di quel troglodita di Salvini……. che pur sempre è un diretto discendente di quei popoli avvezzi a stare sugli alberi con la clava in mano.
Forse dimentico di quando le Leggi di Roma li fecero cittadini romani….le leggi di quelli che già da bambini indossavano la toga pretexta, la toga degli uomini liberi…che non avevano paura del buio..
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