Qualche giorno fa – esattamente il 30 giugno scorso – in una seduta dell’Accademia Gioenia di Catania è stato presentato lo studio sulla Vulnerabilità Ambientale della Costa Jonica reggina, nel quale è stato lanciato un forte allarme per il rischio di desertificazione che minaccia quest’area della nostra regione che èanche la terra di produzione del celebre Bergamotto.
Il fenomeno, che non dipende solo dall’evoluzione del clima verso l’aridità ma anche dall’antropizzazione indiscriminata come concausa determinante, riguarda pesantemente le Regioni del Sud Italia fra cui la Calabria (regione nella quale ne è interessato oltre il 51,50% del territorio) e recenti studi dimostrano che il fenomeno è in costante crescita (+3,5% annuo) e che lo Jonio Calabrese risulta essere la zona più colpita.
Il lavoro scientifico è stato sviluppato da un team scientifico costituiti fra i Dipartimenti di Matematica e Informatica e Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania e rientra nel cosidetto programma CL.A.S.S (Clima, Ambiente, Salute e Sviluppo Sostenibile), coordinato dall’Arch. Bruno Barbera, che vede impegnate numerose Università italiane e straniere e scienziati provenienti da prestigiosi centri di ricerca europei e italiani.
Lo studio che rappresenta un importante avanzamento delle conoscenze sul tema della perdita di fertilità dei suoli, tematica già affrontata dall’Arpacal su scala regionale con il progetto internazionale DesertNet, conclusosi con la pubblicazione della Carta del Rischio Desertificazione in Calabria assunta, nel 2004, quale Carta ufficiale della Regione Calabria.
Un lavoro prezioso che costituisce un ammonimento anche al decisore politico regionale ed in particolare ai sindaci della Grecanica e della Locride, in quanto, in assenza di immediate azioni di “manutenzione del territorio“, i trend dei cambiamenti climatici in atto sul versante ionico reggino, prevedono un costante incremento dei territori a rischio, con danni difficilmente calcolabili.
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