Nove siti su 24 tra quelli monitorati in Calabria risultano inquinati. Lo dice “Goltetta Verde” nel suo rapporto annuale sullo stato di salute dei mari italiani.
Nella nostra regione i siti a rischio sono ben tre su sei di quelli presi in esame nella provincia di Reggio calabria, uno sui cinque campionati nella provincia di cosenza, due sui quattro presi in esame nella provincia di Crotone, uno sui quattro analizzati nella provincia di Catanzaro e due sui cinque presi in esame nel vibonese.
Nel reggino a finire sitto i riflettori sono le foce dei torrenti “Menga” (località sabbie bianche) e “Caserta” (lido comunale) nella città dello Stretto e la foce del Fiume Mesima in territorio di san Ferdinando. Nel catanzarese nella lista nera finisce invece il tratto Marinella-Gizzeria Lido alla foce del torrente “Spilinga” tra i comuni di Lamezia e Gizzeria. A Crotone è la foce del torrente “passovecchio” a destare allarme assieme alla foce del canale sito presso la spiaggia di località Le Castella ad Isola Capo Rizzuto. Mentre nel vibonese preoccupa la situazione del torrente “Britto” sito in località Marina di Nicotera.
Da sottolineare come di questi siti sette risultano molto inquinati mentre due solo inquinati: quello del torrente Britto a nicotera marina e quello del torrente “Spilinga” tra i comuni di Lamezia e Gizzeria.
“Nove dei ventiquattro punti monitorati lungo le coste calabresi – si legge nella nota che accompagna il rapporto – presentano cariche batteriche elevate, in prossimità di foci di fiumi e torrenti dove molto spesso gli ignari bagnanti continuano a fare il bagno, visto che sono molto rari se non inesistenti i cartelli di divieto di balneazione e quelli obbligatori per legge sulla qualità delle acque. Con situazioni critiche ormai non più sostenibili che si ripetono anche da sette anni. È il caso ad esempio della spiaggia libera a destra del castello nel comune di Isola di Capo Rizzuto, dove anche al passaggio dei nostri tecnici si è registrata la presenza di numerosi bagnanti. Una situazione alla quale va posto rimedio al più presto per tutelare la stessa salute dei cittadini, prima ancora che l’ecosistema marino. Ricevono un giudizio di fortemente inquinato per l’ottavo anno consecutivo anche la foce del torrente Caserta, la foce del fiume Mesima e la foce del torrente Ruffa. E quest’anno più che gli interventi sui sistemi depurativi, ancora fermi al palo, i calabresi paradossalmente sono costretti a ringraziare il lungo periodo di siccità che ha ridotto l’apporto idrico, e di conseguenza l’immissione a mare, di molti degli storici punti critici presenti lungo le coste” .
I risultati conclusivi di Goletta Verde 2017, la storica campagna estiva di Legambiente realizzata grazie al sostegno del Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati (Conou) e dei partner Aquafil, NAU e Novamont, e gli 11 esposti sono stati a Roma da Serena Carpentieri e Giorgio Zampetti, rispettivamente responsabile Campagne e responsabile Scientifico di Legambiente, che hanno illustrato il quadro emerso dalla campagna di monitoraggio scientifico, durante i due mesi di viaggio dell’imbarcazione ambientalista partita a giugno dalla Liguria e arrivata da ultimo in Friuli Venezia Giulia. Sono intervenuti, inoltre, il Corpo delle Capitanerie di Porto, in rappresentanza del Comandante Generale Ammiraglio Ispettore Vincenzo Melone è stato presente il Capitano di Vascello (CP) Mario Valente Capo ufficio Aree Marine Protette del Reparto Ambientale Marino del Corpo della Capitanerie di Porto, Andrea Di Stefano di Novamont e Donato Pulcini, portavoce nazionale Sindacato dei Medici Italiani.