Pochi giorni dopo la presentazione alla Fondazione del Corriere della Sera, a Milano, mercoledì 4 ottobre 2017 alle ore 17.30, presso il Chiostro Nina Vinchi del Teatro Piccolo, sarà fatto conoscere al pubblico il nuovo libro di Antonio Ferrari “Il Segreto”.
Saranno presenti all’evento Benedetta Tobagi e Pier Luigi Vercesi. Per l’occasione, abbiamo intervistato Ferrari, storico editorialista ed inviato speciale del Corriere della sera, che, in esclusiva per i nostri lettori, ci ha rilasciato un’anticipazione sul suo romanzo:
” Scrissi “Il Segreto” 35 anni fa. In quegli anni lavoravo al Corriere della Sera ed insieme a Walter Tobagi ed altri coraggiosi giornalisti ci occupavamo di inchieste sul terrorismo. Purtroppo all’epoca, per le scottanti indiscrezioni raccolte, non trovai alcuna casa editrice disposta a pubblicarlo. Oggi, invece, il libro è uscito grazie alla casa editrice Chiarelettere, a cui va il mio più sentito ringraziamento. Nel libro racconto quei drammatici momenti della storia repubblicana italiana sotto forma di romanzo, ho cambiato i nomi a protagonisti di quella tragica vicenda, ma tutti i principali attori del delitto Moro sono facilmente riconducibili. La mia inchiesta giornalistica si concentra sul gruppo che sequestrò Aldo Moro : erano tutti brigasti o, al suo interno, c’erano anche infiltrati di servizi segreti stranieri ? Io sono arrivato alla conclusione che Il gruppo delle B.R. che sequestrò Moro votò a maggioranza per la liberazione dello statista, ma, altrove, si era già decisa la sua fine, perchè Moro era l’uomo del “Compromesso Storico” e del dialogo con il Partito Comunista. Moro fu il primo a manifestare insofferenza per la politica degli Stati Uniti, che ritenevano l’Italia un Paese a “sovranità limitata” e fu tra i primi a considerare gli arabi interlocutori affidabili. Il libro è uguale a quello che scrissi nel 1981, ho aggiunto solamente una Postfazione, in cui spiego le ragione della pubblicazione”.
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