Il prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo, nei primi giorni dello scorso agosto aveva inviato le commissioni d’accesso nei Comuni di Limbadi, Briatico e San Gregorio d’Ippona per accertare la presenza di eventuali tentativi di condizionamento degli enti da parte della criminalità organizzata. I sindaci speravano in un lavoro veloce che consentisse loro, in caso di esiti negativi delle verifiche, di continuare ad amministrare senza patemi d’animo. La realtà è diversa.
Con decreto dello scorso 30 ottobre, il prefetto ha, infatti, prorogato il termine per l’espletamento delle attività d’indagine in tutti e tre i comuni sotto osservazione. Deluso Pino Morello, primo cittadino limbadese, alle prese con una gestione non facile dell’ente. La commissione d’accesso, composta dal viceprefetto Roberto Micucci, dal commissario Antonio Lanciano e dal tenente dell’Arma Renato Lanzolla, proseguirà la sua attività per altri novanta giorni. Una proroga motivata con la complessità dell’ispezione che richiede un prolungamento dei tempi.
Stesso provvedimento anche per il comune di Briatico guidato da Andrea Niglia e per il Comune di San Gregorio d’Ippona guidato da Michele Pannia. Stando così le cose, bisognerà aspettare sino a fine aprile per avere il responso delle indagini. Oltre sei mesi di purgatorio durante i quali le amministrazioni interessate proveranno, comunque, a portare avanti il loro programma senza farsi condizionare dalla presenza dei commissari.
Tutti e tre i sindaci sono convinti della bontà del loro lavoro e, non a caso, non hanno neppure preso in considerazione l’ipotesi di rassegnare le dimissioni dall’incarico. Dimissioni che, in ogni caso, non servirebbero a salvare l’ente comunale amministrato dall’eventuale scioglimento in caso di risultati negativi a conclusione delle indagini.
Le attività investigative, infatti, proseguirebbero anche in presenza di dimissioni dei sindaci.