Dopo la lezione inaugurale da parte di Derrick De Kerckhove, il Master in Intelligence dell’Università della Calabria, prosegue la sua attività formativa con l’intervento del Direttore Mario Caligiuri, che ha introdotto il linea generale l’intelligence.
In particolare, si è soffermato sul significato di questa disciplina, essenziale per comprendere la realtà. Caligiuri ha infatti collegato l’intelligence con l’importanza di una corretta percezione e analisi delle informazioni. “Bisogna utilizzare l’intelligence per legittima difesa – ha detto – poiché occorre essere consapevoli che oggi viviamo nella società della disinformazione permanente e intenzionale. Il dibattito odierno sulle fake news, peraltro ricondotto nell’ambito delle polemiche politiche, non coglie affatto, secondo me, la dimensione e le distorsioni complessive del sistema mediatico”.
Caligiuri ha poi inquadrato il tema dell’intelligence nell’ambito della ricostruzione storica e dell’interpretazione filosofica, citando numerosi esempi dalla Bibbia alla guerra fredda e mettendo poi a confronto le varie scuole di pensiero. Caligiuri ha infine concluso ipotizzando il nuovo ruolo dell’intelligence nella società digitale, dove si registra non solo una radicale mutazione antropologica ma anche una profonda trasformazione degli Stati.
La lezione pomeridiana è stata svolta dal criminologo Francesco Bruno, professore dell’Università della Calabria che ha evidenziato la natura cognitiva, la funzione, il ruolo e le finalità dello spionaggio. Ha poi illustrato una serie di eventi che stanno caratterizzando il XXI secolo invitandoli a inquadrarli al di là dell’apparenza del racconto attraverso i media.
In particolare ha illustrato i rapporti storici tra Islam e Occidente e il ruolo degli Stati Uniti nel nuovo ordine mondiale. Bruno ha poi evidenziato i temi principali dell’evoluzione umana, utilizzando i miti biblici per spiegare la nascita della dualità dei sessi, delle leggi, della società e del linguaggio. Si è poi soffermato sul funzionamento della mente, che di forma attraverso le informazioni che vengono percepite dal cervello e che ci rendono capaci di comprendere e di capire. “La Rete – ha concluso Bruno – ci sta portando verso un futuro indecifrabile rendendo controverso il concetto di normalità, che rende ancora più delicato e complesso il lavoro dell’intelligence”.