L’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) ha pubblicato stamattina sul suo sito istituzionale il Report regionale rifiuti, riferito all’anno 2016, nel quale raccoglie ed elabora i dati sulla produzione di Rifiuti Urbani e Raccolta Differenziata riferiti ai Comuni della Calabria, distinti per Categorie merceologiche secondo i Codici identificativi CER.
Il Report in questione – si apprende dalla nota che annuncia la pubblicazione del rapporto in questione – è stato realizzato dal Dr. Clemente Migliorino, Responsabile della Sezione Regionale Catasto Rifiuti istituita presso l’Area Qualità e Valutazione Ambientale della Direzione Scientifica dell’Arpacal, e dal dott. Fabrizio Trapuzzano – è stato inviato all’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e comunicato ai Dipartimenti Ambiente e Programmazione Comunitaria della Regione Calabria.
Tenendo conto dei dati trasmessi dai Comuni, il quadro statistico che ne deriva evidenzia la Provincia di Cosenza come la più virtuosa con il 37,40% (35,61% nel 2015 e 24,95% nel 2014), seguita da Catanzaro con 30,46 % ( 22,24% nel 2015 e 16,17% nel 2014) e Vibo Valentia con 21,69% (18,54% nel 2015 e 15,18% nell’anno precedente); seguono ancora la provincia di Reggio Calabria con 19,01% (11,51% nel 2015 e 11,34% nel 2014) e Crotone con il 9,87% (11,90% nel 2015 e 9,97% nel 2014). La Calabria, nel suo complesso, segna un +2,67 % di raccolta differenziata, passando dal 24,34% del 2015 al 27,00 % nel 2016.
Tra i capoluoghi di Provincia, in cima alla classifica si piazza Cosenza con il 52.12% (47,57% nel 2015 – 42,46 del 2014 – 19,73% del 2013 rispetto al 16,06% del 2012), seguito da Catanzaro con il 39.65% (8,27% nel 2015 – 6,94% nel 2014 – 3,71% del 2013 – 4,9% del 2012), Reggio Calabria con il 27.76% ( 17,38% del 2015 – 8,95 nel 2014, 8,26% del 2013 rispetto al 13,65% del 2012), e Vibo Valentia – che seppur in aumento – resta fanalino di coda con l’11.38% (4,97% nel 2015 – 6,62% nel 2014, 8,70% del 2013 rispetto al 11,13% del 2012), mentre Crotone non ha inviato i dati (11,81% nel 2015 – 17,43% nel 2014- 15,48% del 2013, 18,34% nel 2012).