Si è pronunciato oggi il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, presieduto da Silvia Capone, sulla richiesta di riesame depositata dagli avvocati Maria Teresa Caccamo, Annunziata Modafferi e Michele Ceruso in favore degli indagati tratti in arresto nell’ambito dell’imponente operazione denominata “Terramara”.
A seguito dell’esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, Marino, a carico di 48 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione mafiosa (un’organizzazione di ‘ndrangheta operante nel versante tirrenico sotto anche le famiglie Fazzalari-Violi-Maio) intestazione fittizia di beni, estorsione (tentata e consumata), violazione della legge sulle armi (pistole di vario calibro e fucili), aggravati dal ricorso metodo mafioso, ovvero commessi al fine di agevolare la ‘ndrangheta.
Nel medesimo contesto operativo, sono state altresì effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti degli stessi indagati e numerosi sequestri preventive per somme superiori a 35 milioni di euro. Già, durante l’interrogatorio di garanzia gli indagati, tratti in arresto alle prime luci dell’alba del 12 dicembre 2017, ai quali viene contestato il reato di “interposizione fittizia di beni e società”, aggravato dall’articolo 7 Legge 203/91 dell’agevolazione mafiosa, con l’assistenza dei tre legali di fiducia, rispondevano alle singole accuse e producevano la documentazione a riscontro della propria estraneità ai fatti per come contestati.
All’esito dello stesso i legali presentavano immediata richiesta di riesame dell’ordinanza custodiale e la camera di consiglio veniva fissata per il 28 dicembre. All’esito della stessa e dell’illustrazione delle doglianze difensive cristallizzate in tre diverse e corpose memorie difensive comprensive di allegazione documentale, i giudici del riesame accoglievano totalmente la linea difensiva disponendo l’annullamento dell’ordinanza cautelare per Giuseppe Ascone, Agostino Startari e Giuseppe Rettura, disponendone l’immediata liberazionee l’immediata scarcerazione di tutti e tre gli indagati.
Enorme la soddisfazione dei legali che lavorando incessantemente ed in piena sinergia tra loro, hanno visto accolta in toto la linea difensiva illustrata. Gli indagati hanno fatto rientro a casa rispettivamente dalle case circondariali di Siano, Vibo Valentia e Bologna.