Dramma a Cisterna di Latina. Carabiniere spara alla moglie e poi uccide le due figlie.

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CISTERNA DI LATINA Sono morti. Luigi Capasso (in foto al suo 40 anno) , appuntato dei carabinieri in servizio a Velletri, si è ucciso dopo avere ammazzato le sue bambine di sette e tredici anni, con le quali si era barricato in una stanza dell’appartamento della moglie dalle cinque e trenta di questa mattina. Si è chiusa nel peggiore dei modi la vicenda di una famiglia che si era sgretolata nell’arco di un anno. Il carabiniere non aveva retto alla fine del suo matrimonio.

Dopo avere sparato stamane la moglie Antonietta Gargiulo, 39 anni, con la quale si stava separando, ha sequestrato le figlie, armato della sua pistola d’ordinanza. Il napoletano quarantaquattrenne, in servizio a Velletri dopo aver svolto servizio a Caserta, era barricato in una stanza dell’appartamento del residence “Collina dei Pini”, a Cisterna, nel quale aveva vissuto con moglie e figlie. Con lui c’era solo un negoziatore esperto, incaricato dai carabinieri del colonnello Gabriele Vitaliano. Il suo compito era quello di spingere l’uomo a lasciare libere le sue bambine di 7 e 13 anni. Voci incontrollate parlavano pero’ di tre spari sentiti in mattina nell’appartamento. I vicini di casa avevano aggiunto che da ore non sentivano le voci delle piccine. Tuttavia lo stesso comandante aveva smentito che Capasso avesse detto: “Non le posso far uscire, le mie figlie, perché sono morte”. Ciò nonostante quella espressione del comandante dei carabinieri (“temiamo il peggio, ma non abbiamo notizie definitive” non lasciava sperare in un lieto fine, quello che tutti si auguravano potesse ancora succedere”).

Questa mattina, alle cinque, Antonietta era scesa di casa ed era andata in garage per salire sulla sua auto e recarsi al lavoro. È arrivato lui, che era appena smontato dal turno di servizio. Ne è seguita una lite violenta. Lui le ha sparato tre colpi partiti dalla sua pistola di ordinanza. Tutti e tre l’hanno colpita: ad uno zigomo, ad una scapola ed all’addome. Entrati ed usciti. A chiamare i carabinieri è stata una vicina di casa di venti anni che abita al quinto piano di una palazzina prospiciente. Ha visto la donna per terra, ha chiesto aiuto. Antonietta Gargiulo era cosciente: “È stato mio marito, ho paura per le mie bambine” ha detto. Un elicottero l’ha trasportata al San Camillo, le sue condizioni sono gravissime. L’aggressore intanto si era barricato nell’appartamento del secondo piano, nella stanza delle bimbe. Sul posto sono arrivati i carabinieri (persino il comandante di Roma, con gli uffici stampa del comando generale), i corpi speciali, i vigili del fuoco di Latina. La madre di Capasso voleva entrare e parlare col figlio ma ha avuto un malore ed ha rinunciato.

Gli appelli su Facebook Sul profilo Facebook di lui intanto si rincorrevano commenti: insulti e messaggi tesi a scongiurare il peggio. “Lascia stare le tue bambine”, gli dicevano parenti, amici e colleghi. Lui, agitato, non presente a se stesso, avrebbe detto: “Se avessi il coraggio mi ammazzerei”. Con il negoziatore stava parlando di altro, non della tragedia. Col passare delle ore l’atmosfera e la paura si sono diffuse. Si è fatto vedere sul posto don Fabiani, della parrocchia San Valentino, la stessa frequentata da Antonietta. E’ arrivata l’avvocato Maria Belli, legale di Antonietta Gargiulo. Non era stata esclusa un’irruzione, che però doveva essere concordata con la magistratura. L’appuntato Capasso non s’era voluto arrendere alla fine del suo matrimonio. Postava immagini solitarie. Al ristorante. O primi piani di bottiglie di liquori. Nel suo passato, un cuore nel quale stavano lui e la moglie. Su Cisterna è calato un silenzio ghiacciato. Piangono tutti due bambine e lo strazio di un futuro spezzato.

fonte: il Tempo

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