Valtur naviga in brutte acque tanto da essere stata costretta a portare i libri in tribunale e presentato domanda di concordato prenotativo. Insomma il tour operator sembra ad un passo dal fallimento.
Il Villaggio di Nicotera, chiuso da anni è senza alcuna speranza di riapertura, nonostante alcuni speranzosi che non si comprende dove abbiano poggiato il loro ottimismo, nel ritenere che Valtur si stesse adoperando per aprire il bar a mare o addirittura si vocifera di un ristorante nel villaggio. La realtà è purtroppo ben altra. E’ di qualche giorno fa l’ordinanza di demolizione del fatiscente bar-lido sul mare antistante l’ex villaggio Valtur, resasi necessaria dopo le diffide precedenti e stante il pericolo per l’incolumità delle persone, dovendosi procedere alla immediata demolizione, con la speranza che venga concesso anche la possibilità di un futuro rifacimento, giusto per non perdere la concessione demaniale, nonostante le speranze di riapertura siano quasi nulle.
Se al villaggio di Nicotera si piange per essere stata espugnata come a Sagunto, a Roma si discute e ci si dispera per l’intera società Valtur. Difatti, è stata fissata per oggi 13 marzo al Tribunale di Milano, la vendita all’asta di alcune proprietà immobiliari e partecipazioni azionarie della Valtur Spa in amministrazione straordinaria dall’ottobre 2011. Tra le proprietà battute, i villaggi Capo Rizzuto e Favignana, entrambi nel portafoglio della nuova Valtur. Insomma il tour operator sembra ad un passo dal fallimento.
Nonostante l’empasse post elettorale, il ministero dello Sviluppo economico ha convocato per il 15 marzo il management Valtur e i sindacati. L’obiettivo è fare chiarezza sul futuro dell’azienda di proprietà dell’Investindustrial di Andrea Bonomi che, nei giorni scorsi, avrebbe chiesto il concordato con prenotazione, con la “riserva” di presentare un piano di risanamento nei termini fissati dal giudice. Intanto un centinaio di lavoratori
«Non sappiamo cosa accadrà, cosa ci aspetta e se tutto questo è davvero l’anticamera di un licenziamento collettivo — spiegano i rappresentanti dei lavoratori Valtur in un volantino — chiediamo aiuto alla collettività, alle istituzioni». A Milano, come scriveva nei giorni scorsi il Corriere della Sera, a temere per il posto di lavoro sono un centinaio di dipendenti a tempo indeterminato e una cinquantina di lavoratori stagionali. La società avrebbe registrato un passivo di circa 80 milioni con un deficit patrimoniale di quasi 57 milioni.
Per il Villaggio di Nicotera, rimane la sola speranza che altra società acquisti l’intera proprietà immobiliare che, seppur fatiscente, ha un bene inestimabile appena scoperto e che si sta iniziando a valorizzare tramite il Centro Studi Nicoterese. Il riferimento è al meraviglioso “Giardino Botanico” progettato sul finire degli anni ’60 dal più grande architetto paesaggista italiano Pietro Porcinai che ha costruito giardini in tutto il mondo ed oggi, per la maggior parte, divenuti patrimoni da tutelare. Nicotera potrà vantarsi di avere un villaggio turistico unico al mondo, dove il villeggiante oltre al mare pulito e al clima mediterraneo, avrà la possibilità di trascorrere le sue vacanze immerso all’interno di un parco botanico con unicità di varietà di piante mediterranee e orientali, che presto verrà dichiaro dalla sovrintendenza paesaggistica, un bene da tutelare e valorizzare.
Sabato 17 marzo alle ore 9.30, si svolgerà a Nicotera, presso la sala del Museo Diocesano, un importante convegno proprio sul Giardino Botanico di Pietro Porcinai, con relatore il prof. Moreno Daini dell’Università di Bologna, grande ammiratore e profondo conoscitore dell’opera di Porcinai.
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