Una dichiarazione che, per molti nicoteresi, suona, quasi, come l’ennesima beffa quella fornita dall’amministratore delegato della Sorical, Luigi Incarnato, ad una trasmissione radiofonica nazionale sulla questione “acqua” di Nicotera Marina. Sì, perchè Incarnato, nonostante la questione non sembra affatto risolta, ne “garantisce”, invece, la conclusione positiva.
“Il problema – afferma -, per quanto riguarda la Sorical, è pienamente risolto grazie all’impianto di filtraggio da noi installato nel mese di luglio che ormai porta un’acqua pulita e distillata. Garantiamo, perciò, che l’acqua non ha presenze di inquinamento che possano arrecare danni alla persona”.
Incarnato va oltre. “Certifico e garantisco – afferma – che, per quanto riguarda la zona di Marina, avendo seguito io direttamente la vicenda ed imposto ai miei tecnici di fare immediatamente un impianto di filtraggio costato 1milione di euro, l’acqua è limpida e pulitissima anche perché noi, insieme all’Asp, ognuno nei propri laboratori, facciamo costantemente analisi. Si parla di cloro nell’acqua per la moria dei pesciolini nella vasca pubblica? può succedere che passi qualcuno e butti qualche sostanza”.
Secondo l’amministratore Sorical, invece, l’unico punto debole sarebbero le condotte che presenterebbero, ancora, delle criticità. “Le tubazioni – dichiara – sono ancora piene di sedimenti. E’, quindi, necessaria una fase di pulitura di queste tubazioni che va affrontata attraverso pompaggi forzati e noi abbiamo offerto la nostra disponibilità e collaborazione al Comune”.
Peccato, però, che l’ordinanza datata 2014 che vieta l’utilizzo a scopo idropotabile dell’acqua, permane ancora a dimostrazione del fatto che il problema persiste.
Ma, soprattutto, a testimonianza della non potabilità di quell’acqua che sarebbe per Incarnato “limpida e pulitissima”, permangono le analisi dell’Arpacal che confermerebbero la presenza di “manganese superiore ai limiti consentiti nei serbatoi di Nicotera Marina e Preitoni” (analisi Arpacal datate 4 novembre 2016), ma, soprattutto, di trialometani, riconosciuti come cancerogeni dalla comunità scientifica mondiale, nonché, di coliformi, batteri fecali tipici della fogna (analisi Arpacal 3 novembre).
Proprio per questo non condividono il discorso di Incarnato i componenti del movimento “14 luglio”. “Incarnato si è dimostrato estraneo e poco interessato al problema dell’acqua che il nostro paese sta affrontando da diversi anni – afferma Salvatore Pagano – , e si è rivelato offensivo sopratutto quando parlando dei pesci morti ha dichiarato che magari la colpa è di qualcuno che passa e butta veleno. Inoltre, è sconcertante che davanti alle analisi fatte dall’Arpacal e pubblicate online dall’Asp in cui si rileva la presenza di sostanze nocive lui sostiene che per la Sorical le suddette sono perfette e non rischiose per la nostra salute. Sono questi alcuni dei tanti motivi per cui chiediamo con forza i pozzi per non essere più dipendenti dalla Sorical”. Il movimento contesta inoltre, il fatto che “le analisi di cui si parla erano state fatte al serbatoio di Marina, gestito dalla Sorical e non a valle di esso. Se hanno speso tutti quei soldi per i filtri vuol dire o no che i problemi erano nella testa dell’impianto e non nella coda. E come si giustifica il fatto che sono intervenuti dopo anni e solo dopo la rivolta popolare? Anche in questo caso non ce la possono dare a bere”.
Una questione aperta, quindi, nonostante sarebbero stati avviati dei pompaggi. A confermarli il segretario comunale, Vincenzo Calzona. “Il commissario Lucia Iannuzzi – afferma – insieme al sub commissario agli inizi di dicembre si sono recati a Catanzaro, presso la Sorical. Durante quell’incontro sono stati decisi una serie di interventi sul serbatoio idrico da realizzare a distanza l’uno dall’altro: Il primo è stato eseguito il 28 dicembre scorso. Ma, per arrivare alla normalità, ci vorrà del tempo e saranno necessarie altre azioni da attuare saltuariamente. Interventi, questi, che sono frutto dell’interessamento del commissario”.