La gestione commissariale del Comune è cominciata. Nella mattinata di ieri si è, infatti, insediata nella sede municipale la commissione straordinaria nominata dal prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo. Della stessa fanno parte Alessandra Camporota, nominata prefetto dal Consiglio dei Ministri il 28 luglio 2017 e collocata a disposizione; Emma Caprino, viceprefetto aggiunto in servizio nella prefettura di Reggio Calabria, e Francesco Paolo Mario Ferdinando Battaglia, funzionario economico-finanziario pure in servizio nella prefettura di Reggio Calabria. La triade è arrivata in Comune di buon mattino e, dopo aver salutato il segretario comunale Vittorio Bianco, ha fatto un giro per gli uffici salutando i dipendenti in attesa di incontrarli tutti assieme. Proprio col segretario comunale l’incontro s’è protratto il tempo necessario per entrare in contatto con la realtà amministrativa e le problematiche ad essa connesse.
Il mandato della commissione, al momento, è provvisorio, ma diventerà definitivo non appena sulla Gazzetta ufficiale sarà pubblicato il decreto di scioglimento sottoscritto dal Presidente della Repubblica. Allo stesso decreto sarà allegata la relazione posta a base del provvedimento e solo allora sarà possibile capire su quali presupposti il consiglio comunale limbadese è stato sciolto. La terna commissariale avrà diciotto mesi di tempo per sanare ogni situazione delicata ed eliminare, se ci riuscirà, tutte le illegittimità eventualmente accertate. Qualora i diciotto mesi non dovessero bastare sarà possibile prorogare l’incarico per altri sei mesi. In sostanza, i cittadini, per il ripristino degli organi democraticamente eletti, dovrebbero tornare alle urne a novembre del 2019. In presenza di eventuale richiesta di proroga, tutto slitterà alla primavera del 2020. Sempre che, nel frattempo, la consistenza della relazione redatta dal prefetto di Vibo e fatta propria dal ministro dell’Interno Marco Minniti regga al vaglio dei giudici del Tar e del Consiglio di Stato ai quali l’ex sindaco Pino Morello ha già più volte ribadito di volersi rivolgere perché venga fatta chiarezza su tutte le illegittimità che verranno poste a suo carico. <Lotterò – asserisce Morello – sino a quando avrò la forza di respirare e non mi limiterò al ricorso per tutelarmi. Se ne ricorreranno le condizioni, procederò contro chi ha dato notizie non veritiere alla Prefettura>.