Lunedì 18 giugno, alle ore 15.30, nei locali della Biblioteca Filippo De Nobili di Catanzaro, avrà luogo la conferenza stampa conclusiva del progetto didattico “Trame di Seta” e verranno resi noti i risultati e il numero dei partecipanti della stagione 2018. L’iniziativa, ideata dall’associazione “CulturAttiva” e realizzata grazie alla collaborazione del Progetto “Io e Mamma” della Cooperativa “L’isola che non c’è”, è stata patrocinata dall’amministrazione comunale di Catanzaro e supportata dal centro Calabrese di Solidarietà e dall’emittente televisiva RTC – Telecalabria.
Giunto alla sua terza edizione, il progetto “Trame di Seta”, conduce ogni anno in città migliaia di studenti da tutta la Calabria. Parte integrante del progetto “Baco da seta”, lanciato dalla Cooperativa “Nido di seta di San Floro”, esso favorisce la conoscenza dell’antica lavorazione del prezioso filato, mediante la visita a San Floro, dove è stata ripresa tutta la filiera della seta e poi lo svolgimento a Catanzaro di un laboratorio esperienziale itinerante, grazie al quale gli allievi degli istituti di tutta la Calabria possono conoscere la storia della seta a Catanzaro e anche gli antichi quartieri del centro storico della città, che diventano teatro di attività educative ed esperenziali ispirate alla storia della seta a Catanzaro
Alla conferenza stampa prenderanno parte: l’assessore al Turismo del Comune di Catanzaro, Alessandra Lobello; il presidente di “CulturAttiva”, Angela Rubino; la responsabile del progetto “Io e Mamma” della Cooperativa “L’isola che non c’è”, Alessandra Mungo e l’esperta del mondo e del costume arbërëshe, Cettina Mazzei, la quale rivelerà i risultati di studi e ricerche che attestano l’uso della seta catanzarese negli abiti di gala della comunità arbërëshe di Caraffa. La presenza di alcune modelle che indosseranno l’abito arbërëshe permetterà ai presenti di ammirarne dal vivo la grande eleganza.
“Siamo onorati di avere nostra ospite la professoressa Cettina Mazzei – ha affermato Angela Rubino – in primo luogo perché, come noi, anche lei lotta da anni per la valorizzazione e il recupero della storia e delle tradizioni della sua comunità e poi perché il suo intervento servirà a sottolineare la poliedricità e l’enorme valenza, non solo socio-economica, ma anche storico-antropologica della seta, antico vanto della nostra città”.
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