Nuovo movimento in città: si chiama “resetCatanzaro”.

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E’ stato fondato appena un mese fa – esattamente il 16 Dicembre – ma sembra già avere le idee molto chiare il neonato movimento denominato “#resetCatanzaro” Un movimento che ha come riferimento il consigliere comunale Roberto Rizza.

“Abbiamo dato vita ad un appuntamento dove le energie positive e libere della città capoluogo di regione, palesando storie ed esperienze,- si legge in una nota diramata dal movimento stesso – hanno tracciato un percorso che, nella sua ideazione, vuole essere fatto di emozioni e virtù: costruire una città diversa, più giusta e meritocratica”. Dopo la riuscita manifestazione fondativa il movimento ha diramato adesso un documento, che “vuole rappresentare, nero su bianco, i perché e le ragioni di un impegno”.

“#resetCatanzaro”, – si legge –  è un’idea, libera e romantica, di impegno sociale, culturale e politico per la città di Catanzaro. Il problema, oggi, non è solo la crisi finanziaria del Comune, fattispecie che accomuna una miriade di comuni in tutto il Paese, ma anche e soprattutto la crisi di identità collettiva che sembra aver contagiato tanta gente, facendo smarrire di fatto quel fondamentale orgoglio di appartenenza alla città che è obbligatorio recuperare. #resetCatanzaro” ritiene che l’unica concreta possibilità di uscire da questa crisi dipende dalla capacità di dare forme nuove e nuova energia vitale al sistema sociale e politico, ridimensionando il potere economico dei centri di potere monopolistici ed avviando una ri-assunzione di responsabilità politica, sociale ed economica.

Catanzaro – si legge ancora nel documento – oggi non è una città turistica, non è una città commerciale, non è una città universitaria, non è una città industriale. Senza una precisa idea di sviluppo non cambierà mai nulla; nessun intervento, per quanto importante, potrà mai riuscire a tirar fuori la città da una crisi la cui responsabilità è da riscontrare nei governi degli ultimi 40 anni e più. L’idea di “#resetCatanzaro” è chiara. La città dovrebbe puntare sul proprio ruolo strategico e su una mediterraneità intesa come percorso di intelligenza, di creatività, di gusto della bellezza e di socialità. La strada è una: si sceglie un’idea di città e sulla stessa si costruisce un paradigma che va declinato in ogni aspetto. Dalle infrastrutture alla cultura, dall’università allo sport, dal turismo alle politiche sociali.

Oggi destra e sinistra – conclude il documento – sono categorie ottocentesche che servono solo per colmare le lacune di quanti si professano politicamente impegnati e per tenere ben divise le persone che la pensano allo stesso modo. Oggi la differenza è tra modernisti e critici della modernità, tra gli esclusivi e gli inclusivi, tra chi difende le identità e chi favorisce i processi del mondialismo. “#resetCatanzaro” vuole quindi essere punto di riferimento, voce sempre critica e appello alla partecipazione di tutti”.

 

 

 

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